Testimonianze

“Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? […] Voi siete la luce del mondo; non […] si accende una lampada per metterla sotto il moggio” (Mt 5, 13-14)

Vogliamo raccogliere qui le nostre testimonianze per dire, a chiunque le leggerà, la bellezza della vita e l’amore di Dio verso ciascuno di noi sperimentato nella quotidianità e nelle esperienze di fede.


Il sogno dell’annuncio del Vangelo con i giovani delle Amazzonia… è realtà!

Nell’immensa regione amazzonica, dove la maggioranza della popolazione è ancora giovane, esiste una grandissima diversità di etnie, costumi e culture. In questa realtà ci siamo noi, sorelle Angeline, inviate a portare la Parola di Dio con gioia e gratitudine.

La Chiesa ha ascoltato gli appelli di Papa Francesco a vivere la sinodalità, cioè a camminare insieme per potere offrire ai giovani la speranza. Per questo la regione Nord II del Brasile, che comprende gli stati del Pará e dell’Amapá, ha organizzato corsi di formazione con l’obiettivo di formare adulti che accompagnino, poi, i giovani nel loro cammino di maturazione umana e di appartenenza ecclesiale.

Nell’arcidiocesi di Santarém, noi Suore Francescane Angeline siamo amministratrici dell’Area Pastorale di Santa Chiara, che è composta da trentacinque comunità ecclesiali. Il nostro compito è prenderci cura della vita spirituale, sociale e culturale delle persone che ne fanno parte. Durante l’anno abbiamo cinque obiettivi da realizzare per i giovani: la scuola di formazione giovanile; un ritiro spirituale; una veglia mariana; le missioni Angeline e la marcia Francescana.

Per formare i giovani a vivere il Vangelo come messaggio di salvezza di gioia annunciandolo con la vita e la parola, abbiamo dato inizio nel 2017, in occasione del Giubileo della Misericordia, alle missioni Angeline, il cui obiettivo è evangelizzare i giovani con i giovani. San Francesco e Madre Chiara sono sempre compagni di viaggio in queste esperienze semplici e gioviali, insegnando a tutti di mantenere lo “sguardo fisso su Gesù”.

Nel 2023, anno nel quale la chiesa brasiliana ha promosso un anno vocazionale, si sono svolte le Missioni Angeline nella Parrocchia denominata della Divina Misericordia. Hanno partecipato centoventi giovani. Durante quei giorni abbiamo presentato, come figura vocazionale, la nostra fondatrice, Madre Chiara Ricci. Conoscerla più da vicino ha fatto sì che i giovani scrivessero lettere chiedendo a lei le grazie necessarie per vivere secondo la volontà di Dio e suscitando nei loro cuori un forte desiderio di santità.

Quest’anno a luglio vivremo nell’area pastorale di Santa Chiara, dove è la sede della nostra missione, la VI edizione delle Missioni Angeline!!!

Il tema sarà: “Avere gli occhi fissi su Gesù” e saremo aiutate dal testo della lettera agli Ebrei (12,1-2), dove si legge: “Fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta”. La scelta del tema è data dal desiderio di suscitare nei giovani la certezza che solo nel Signore c’è il vero senso della nostra vita. Perché tutto parli di questa gioia ci stiamo organizzando anche con delle meravigliose magliette colorate!

Siamo veramente grate di poter annunciare il Vangelo là dove siamo chiamate a promuovere la vita e vita in abbondanza.

 

Con affetto, Suor Marlene

La gioia nel donarsi

Ciao a tutti! Sono suor Marina, ho 88 anni e sono originaria di Monteleone Sabino in provincia di Rieti. Sono nata e cresciuta in una famiglia cristiana. Fin da piccola partecipavo molto alle iniziative della mia parrocchia. Nel mio paese era presente una fraternità delle suore francescane Angeline, erano parte attiva della comunità e in modo particolare si occupavano dei giovani. La loro realtà era molto bella e io vedendo le altre ragazze del mio paese frequentare attivamente, iniziai a partecipare alle attività che proponevano e vedevo che questa loro donazione ai giovani era un segno che il Signore mi voleva al suo servizio.

Durante il tempo della quaresima, nella mia parrocchia, ci furono le 40 ore di preghiera davanti al Santissimo ed io, decisi di riservarmi un’ora. Quell’ora, oggi, posso definirla come la svolta per la mia vita. Fu un tempo di silenzio e di ascolto della voce di Dio e, entrando sempre più in intimità con Lui, ho iniziato a interrogarmi sulla mia vocazione, cosa Lui desiderava per me. Uscita da quella Chiesa ero molto entusiasta e avevo una pace nel cuore. In quel periodo mio padre era malato e andavamo a prendere le medicine da suor Speranza: appena arriviamo al campanello lei era già lì per noi e io, dentro di me, pensavo alla bellezza del donarsi agli altri. Lei è stata una figura fondamentale per la mia decisione e mi ha fatto capire concretamente quanto siano importanti le piccole le cose e il poter dedicare la propria vita agli altri.

All’età di 16 anni, il 2 Ottobre 1952, decisi di entrare nella congregazione delle suore francescane Angeline nel convento di Torino.

Appena entrata ho provato la grande gioia di dedicare e donare la mia vita al Signore e agli altri.

In questi anni di consacrazione ho fatto tante cose belle: ho lavorato con i giovani ad Assisi, accompagnandone alcuni alla consacrazione.

Finito il mio servizio ad Assisi mi sono trasferita a Castelspina, dove oggi vivo. È un luogo che amo, è il luogo dove ha vissuto la nostra fondatrice Madre Chiara ed è qui sepolta, una donna di fede, speranza e carità. Quello che più mi ha attratto della vita di Madre Chiara è stato il suo equilibrio e lo spirito di accettazione della realtà che viveva e che cerco anch’io di incarnare nel mio quotidiano. Ringrazio Dio per il dono di Madre Chiara e per la congregazione!

In questo momento vivo questo tempo che mi rimane con tanta serenità, vivo minuto per minuto, giorno per giorno continuando ad amare la vita e Dio.

suor Marina

LA VIA DEL SOGNO – PER ESSERE FELICE COME FRANCESCO

Ecco le testimonianze di due giovani che hanno partecipato al corso “La via del sogno” dal 17 al 19 maggio a casa Laudato Sii!

Sono Caterina, ho 26 anni. Un paio di settimana fa ho partecipato al corso “La via del sogno”. Quel weekend avrei dovuto fare tante cose. E tra l’incertezza di non avere le ferie, l’ansia per un esame imminente e quella resistenza intrinseca che mi blocca quando devo lasciare la mia comoda routine, fino all’ultimo sono stata indecisa se lasciarmi chiamare o meno. Chi mi conosce sa che nelle scelte non vado proprio fortissimo, ma posso dirmi grata per aver scelto di andare. Ho incontrato da vicino il giovane Francesco, un ragazzo che mi somiglia molto. Ho incontrato i miei desideri profondi, quelli a cui faccio fatica a dare una forma per paura che siano troppo grandi se associati alla mia persona, alle mie aspettative, ai preconcetti che mi sono costruita e che mi rendono la quotidianità più morbida. Ho incontrato e delineato i limiti che mi trattengono e ho deciso di tagliare quel filo che mi riconduce sempre alla paura. L’incontro e il coraggio sono le parole che scelgo di portarmi a casa, l’invito ad andare oltre, a rispondere alle provocazioni in cui mi imbatto, a vivere le domande che mi inquietano. Non avere la pretesa di accomodarmi nelle mie logiche, nelle sintesi di realtà che mi costruisco, ma seguire il modo in cui lo Spirito mi dà il potere di esprimermi. Infine, voglio ringraziare le Suore Francescane Angeline della Casa Laudato Sii che mi accolgono ad ogni ritorno, che poi, nel mio cammino, tramuta sempre in un punto di partenza.

Caterina

Ciao, sono Daniele, ho 33 anni e vivo a Mariano Comense, faccio il pasticciere. Della vita di Francesco mi ha colpito il suo essere al centro delle feste, e l’aver dovuto affrontare il suo limite, che lo ha guidato a scrutare con profondità la volontà di Dio, cioè renderlo felice. Questa esperienza vissuta con le suore francescane Angeline è per me stata fondamentale per mettere ordine e dare un nome a tutto il mio cammino vocazionale di questi anni, riconoscendo il volto di Cristo nel quotidiano, e soprattutto riconoscendomi amato. E da amato ho capito come voglio restituire questo amore ricevuto. Torno a casa trasformato e con il cuore grato che trasuda di grazie, con la piena consapevolezza che il sogno grande che mi abita è vero, autentico, e la certezza che questo desiderio volge il suo sguardo alle stelle.

Daniele

LA REALTÀ DEI NOSTRI GIOVANI

I giovani amici di Madre Chiara – Fraternità  di Campo Grande

Il Brasile è un Paese immenso con una molteplicità di realtà: dal nord al sud si possono notare contrasti e disuguaglianze che riguardano la vita di oltre 50 milioni di giovani brasiliani.

Questo immenso popolo sta cercando di tracciare la traiettoria della vita tra le sfide che la società presenta e anche il modo in cui, noi Chiesa, ci avviciniamo a ciascuno di essi. La ricerca dell’inclusione è costante, nelle città e nelle campagne ci sono problemi di esclusione sociale ed economica. La “paura degli avanzi” è una realtà quotidiana e i dati la testimoniano: milioni di giovani non studiano né lavorano. La violenza, insieme all’esclusione, è un problema significativo: il tasso di mortalità giovanile è elevato. Anche la mancanza di accesso ad altri diritti fondamentali, come la salute e la cultura, fa parte della vita della popolazione giovane.

Tuttavia, nel mezzo di questa situazione preoccupante, l’ottimismo dei giovani è alto. Secondo un sondaggio realizzato alcuni anni fa – intitolato “Profilo della gioventù brasiliana” – gran parte dei giovani sono ottimisti riguardo al Paese e a se stessi. Affermano di avere aspettative per lo sviluppo dei loro progetti di vita. Nel campo delle arti e della cultura, i giovani e le giovani sono protagonisti di manifestazioni e linguaggi artistici. Piazze, parchi e strade si colorano della loro creatività e diversità culturale.

Fin da piccoli, i nostri giovani iniziano con noi un cammino cristiano e umano, si nutrono della nostra spiritualità; molti di loro nelle nostre fraternità imparano a camminare avendo una progettualità di vita: cominciano a gustare la bontà dello studio e a sognare una carriera. Quasi il 60% dei giovani che accompagniamo finisce la scuola, va all’università e riesce a trovare un buon lavoro; il 30% a causa della mancanza di stimoli familiari e di prospettive di vita, si smarrisce; ma molti di loro, per grazia di Dio, dopo esperienze negative ritornano; il restante 10% lottano per rimanere saldi a buoni principi, anche se la vita è dura. Ma noi, restiamo lì, accanto a loro, pronte a donare speranza insegnando a vedere il bello e il vero, senza paura.

In questo tempo come Fraternità, io e le mie sorelle siamo impegnate nell’apostolato  con i giovani chiamati “quilombolas”, giovani di Furnas do Dionisio, un piccolo quartiere di Campo Grande. Con loro abbiamo iniziato incontri di formazione due volte al mese, e li accompagniamo verso i sacramenti dell’iniziazione cristiana. Il nostro servizio è accoglierli e far loro capire che non importano le differenze, come il loro colore della pelle, perché tutti siamo figli amati dallo stesso Padre. Cerchiamo di valorizzarli come persone, e a poco a poco vediamo che il seme inizia a germogliare: alcuni hanno il desiderio di studiare; infatti, vengono in città per seguire alcuni corsi e due giovani si sono iscritti all’università!! È bello vedere che hanno speranza!  

A Campo Grande, invece, i giovani camminano con noi da più tempo, si nutrono della nostra spiritualità, si sentono amati, hanno sogni, hanno una vita sacramentale ordinata e partecipano alla vita della Chiesa; quasi tutti hanno già finito, o stanno finendo l’università e lavorano, insomma hanno una prospettiva bella sulla vita! Ma tutti loro, ogni giorno, devono lottare per scegliere ciò che è bello e vero. Nel nostro Paese non è facile essere giovani, ma è possibile avendo come compagna di viaggio Madre Chiara, nella quale riconoscono una presenza incoraggiante per camminare con Gesù ed essere testimoni gioiosi nel mondo.

Suor Marina Januaria

IL SIGNORE TI CAMBIA LA VITA!

Ciao! Sono Suor Annamaria, ho 84 anni e sono originaria di Mansuè, un piccolo paese in provincia di Treviso. Ero una bambina molto monella e mi piaceva tanto giocare con i miei amici dove vivevo, però l’educazione dell’epoca non consentiva di poter giocare liberamente a pallone. Ero molto vivace e con poca voglia di obbedire.

Fin da piccola ho ricevuto un’educazione cristiana. Nel mio paese erano presenti le Suore Francescane Angeline e io sono cresciuta con la loro presenza. Sono rimasta affascinata dal loro carisma e dalla loro semplicità, che poi ho scoperto essere uno dei carismi della nostra fondatrice Madre Chiara Ricci, e piano piano è nato in me il desiderio di dedicare la mia vita al Signore.

All’età di 19 anni, contro il parere di mio padre, mi sono trasferita a Torino per entrare in convento. Mio padre pensava che a causa del mio carattere ribelle non ce l’avrei fatta a resistere. Infatti, in quello stesso anno, durante le vacanze di Natale, mi venne a trovare con il desiderio di riportarmi a casa. Ma io ero decisa a restare, ero cambiata tantissimo in quei mesi, ero innamorata del Signore e desideravo seguirlo. E oggi sono sessantacinque anni dal mio “si” al Signore. Sono stati anni bellissimi e vissuti in pienezza.

Per alcuni anni sono stata una maestra dell’infanzia e della primaria, ho accompagnato ragazzi e ragazze al sacramento dell’Eucarestia, della Cresima e del Matrimonio. Prima di arrivare qui a Castelspina, sono stata nella fraternità di Bosa, in Sardegna, mi occupavo di evangelizzare nelle strade le persone e le famiglie che incontravo. In questi anni ho accompagnato tantissime persone che avevano bisogno di consolazione e di amore, il mio cuore è pieno di gioia per quello che ho fatto e che mi è stato donato. Oggi, qui a Castelspina, insieme a suor Natalia mi prendo cura delle sorelle in carrozzina in infermeria.

Che vita ricca e piena che ho avuto!

A voi giovani dico di non avere paura, di non fermarvi alla prima difficoltà e di inseguire la felicità. Dio vi ha creati per un progetto originale!  “Beato l’uomo che ascolta la voce di Dio perché sarà felice per tutta la vita!”.  C’è un Dio che vi ama e cammina con voi!

Suor Annamaria

“In Te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso”

Ecco le testimonianze di due giovani che hanno partecipato dal 27 marzo al 1° aprile al Triduo Pasquale a Casa Laudato Sii! 

 

 

«Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?»

«Farò la Pasqua da te con i miei discepoli»

Matteo 26, 17-18

Mi chiamo Giulia e ho trentadue anni, ho desiderato partecipare al Triduo Pasquale perché sentivo il bisogno di sperimentare la Pasqua del Signore nella mia vita. Ogni anno infatti vivevo la fatica di accettare l’assurdità e lo scandalo della croce.

Ho chiesto allora alle Suore Francescane Angeline, conosciute durante il bellissimo percorso “Come un prodigio”, che mi hanno accolto come una figlia attesa!

Questi giorni sono stati per me come una costellazione di grazie, il Signore Gesù ha davvero ristabilito la sua alleanza con me, mi ha donato di vivere dei preziosi momenti di intimità con Lui nella preparazione dei momenti liturgici e dei momenti semplici e belli di amore fraterno .

Soprattutto, in questa Pasqua sono entrata nel mistero della libertà del dono della Sua vita, fatto per tutti e per ciascuno di noi, cioè anche per me!

Davvero voglio continuare, di conversione in conversione, ad amare e lasciarmi amare.

«Li amò fino alla fine». 

Giovanni 13,1

Giulia

 

 

 

Ciao a tutti! Sono Chiara, ho 19 anni e vengo da Bastia Umbra, ossia un piccolo paesino a un chilometro da Santa Maria degli Angeli e dalle Suore Francescane Angeline. Ho partecipazione al Triduo Pasquale proprio nel loro magnifico istituto, vivendo giorni pieni di pace e, proprio come nella passione di Cristo, momenti di SILENZIO.

Sono arrivato al triduo per caso e iscrivendomi all’ultimo ma sentendo l’esigenza di cambiare aria e di fare esperienze nuove, entrando in contatto e in relazione con il Signore. Entrando in relazione con Lui mi sono imbattuta nel Salmo 31 e in alcune frasi di esso, le cui parole mi hanno trafitto il cuore come pezzi di vetro; da una parte è stato doloroso perché è come aver ricevuto una verità che prima non guardavo ma dall’altra è stato piacevole perché mi ha aperto gli occhi. Questo Salmo, in particolare, dice: «Tu sei la mia roccia e il mio baluardo, per il tuo nome dirigi i miei passi. Scioglimi dal laccio che mi hanno teso, perché sei tu la mia difesa» e «Tu sei il mio Dio, nelle tue mani sono i miei giorni».

Questo Salmo mi ha colpito perché il mio rapporto con Dio è sempre stato diffidente cioè che era presente nella mia vita ma non come dice il passo, come un rifugio. Attraverso queste parole ho capito che in realtà posso fidarmi di Lui perché mi accetta così come sono.

Questa esperienza mi ha portato a conoscere nuove persone con caratteri genuini e puri che mi hanno arricchito con le loro testimonianze di vita. Inoltre mi porto il calore e l’affetto ricevuto che ci hanno donato le Suore Francescane Angeline che ci hanno accolto, come se fossimo i loro figli e loro le nostre mamme, creando un ambiente di intimità e “FAMIGLIA”.

Chiara

 

 

 

Vedrai cose maggiori di queste!

Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico».  Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!».  Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste!».  Poi gli disse: «In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell’uomo». (Gv1,47-51)

Così comincia una vita nuova per Natanaele, così è cominciata a germogliare una vita nuova anche per me. Era il 4 gennaio del 1997, avevo 19 anni, ero a Napoli a Cappella Cangiani, in una cappellina con una parete di vetro che mostrava la bellezza del golfo e in mezzo a questa “cartolina”, nella stanza pendeva appesa dal soffitto una grande croce con le braccia aperte. Erano gli Esercizi Spirituali Ignaziani…

…Sono suor Cristina e sono originaria di Pescara, una cittadina affacciata sull’Adriatico, nella terra d’Abruzzo forte e gentile.

Raccontare la propria vocazione a 45 anni sarebbe lungo e forse noioso, per questo mi soffermerò solo su alcuni passaggi di grazia che mi hanno portato a diventare una Suora Francescane Angelina con il rito della professione perpetua del 24 agosto 2013, giorno di San Bartolomeo (Natanaele, quello del Vangelo sopra!).

Il primo passaggio è stato da una vita frammentata al pellegrinaggio verso la meta di vita sempre più unificata. Facevo tante cose: studiavo filosofia, lavoravo in una cooperativa di dopo-scuola, facevo gli scout, andavo a danza, avevo un fidanzato, ero una figlia, avevo degli amici, altri amici… In ogni contesto aprivo un cassetto, in ogni contesto un pezzo di me, in ogni contesto delle aspettative da soddisfare, tanto che mi ritrovai ad Assisi il 15 agosto 2003 a chiedermi: “ma io chi sono?”.

Il secondo passaggio è stato dal dare per scontato al grido: mi ricordo che quando pregavo non osavo chiedere al Signore ciò che mi stava più a cuore, perché dicevo “Tu sai”. Poi una sera, era un periodo particolare, i miei si erano separati da poco, di rientro da una serata insieme agli amici, avrei dovuto essere felice, invece mi sentivo triste e sola, allora ho gridato: “Se esisti, prendi il mio dolore, il mio isolamento e le mie lacrime, perché se la vita è questa io non ce la faccio più!”.

Il terzo passaggio è stato dal fare da sola, dal non dare fastidio, allo scoprirmi sorella. Io che non volevo mai disturbare nessuno, facevo la “brava” per non disturbare e far preoccupare mia madre, ho scoperto invece che c’era qualcuno che potevo disturbare e che si prendeva cura di me, concretamente attraverso dei fratelli. Così ho cominciato un cammino di accompagnamento spirituale con un Frate Minore e con una Suora Francescana Angelina. Dall’io al noi… per mano, con altre sorelle e fratelli.

L’ultimo passaggio è stato dal controllo alla resa, ho scoperto che il Signore abitava il mio cuore come uno sposo attento ai minimi dettagli, premuroso, lungimirante, capace di dare senso e pienezza ad ogni respiro. Ogni giorno di più diventava mia quell’esperienza di abbandono fiducioso vissuta da Madre Chiara. Quindi ho smesso di calcolare e controllare tutto e mi sono arresa alla sua proposta d’amore totale e bellissimo…

E oggi? Oggi sono qui ancora a contemplare le cose maggiori che il Signore ha compiuto per me e per i tanti volti con cui ho camminato e cammino, e quelle che compie e compirà anche per te e con te. Tu ci credi? Ti fidi?

Suor Cristina

 

Vivi nella Notte

 

 

Ecco le testimonianze di due giovani che hanno scelto di partecipare al Ritiro di fine anno e Capodanno “Vivi nella notte” dal 29 Dicembre al 1° Gennaio 2024.

 

 

Ciao a tutti! Io sono Riccardo, ho 22 anni e vengo da Alessandria. Ora vi racconto dell’esperienza vissuta pochissimo tempo fa ad Assisi; in realtà mi piacerebbe più definirla “Grazia”, quella di essere stato uno dei tanti ragazzi che ha partecipato al ritiro di fine anno e al capodanno “vivi nella notte”, presso uno degli istituti delle Suore Francescane Angeline. E’ stato un periodo (quello del ritiro) molto riconciliante, allontanandomi da relazioni o situazioni amicali e familiari mi sono aperto all’ascolto della parola, cercando di scorgere la presenza del Padre nella mia vita, provando a cogliere ciò che Lui stava tentando di dirmi.  Ho riassaporato la dolcezza di chiamare Dio “Padre”, di chiamarlo in modo intimo, da Figlio; «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento». Proprio questa è la frase in Marco (1,11) che mi sono portato a casa e che in alcuni momenti della giornata dentro di me risuona, donandomi tanta serenità. E’ davvero fondamentale per il cammino allontanarsi dalla quotidianità con i suoi ritmi frenetici, da quelle situazioni che ci fanno vivere in ansia e che molto spesso ci “affannano”. Vivere questa situazione di “deserto” mi ha aiutato a cogliere la profondità della promessa in Isaia (43,1-4) che Dio fa a tutti noi Figli, semplicemente mi ha ribadito la posizione che ho, di “Figlio”, Consolato e Accompagnato. In quei giorni Gesù mi ha consegnato il volto di un Padre che è tenero e attento ai miei desideri, in Genesi (15,5-6) ho assaporato una soave speranza, contenuta dentro una grande promessa di “Infinito” fatta ad Abramo. Il frutto più bello di questi giorni però, è stato dire un “Grazie” davvero grande al Signore per quella che è stata la mia vita fino a quel momento, benedicendo il passato e tutte quelle situazioni dolorose e infelici vissute. E’ stato davvero bello trovare tantissimi motivi per il quale ringraziare volgendo lo sguardo non solo sull’anno che stava giungendo al termine ma guardando a tutti gli anni passati.  E’ stato entusiasmante in quei giorni creare nuove relazioni e approfondirne altre, qui emerge tutta la bellezza dell’amicizia in Cristo, un’amicizia autentica e disinteressata; inoltre ho potuto comprendere meglio che la vera felicità è quella condivisa, che porta frutto. Sono stati giorni splendidi, vissuti in “Famiglia”, le Angeline sono proprio questo, “Casa”. Che il Signore faccia risplendere il Suo volto su ognuno di voi! Questo è il mio augurio per questo 2024.

Riccardo

 

 

Ciao, sono Diego, ho 18 anni e vengo dal Venezuela. Io ho partecipato al ritiro di fine anno con le Suore Angeline e vorrei condividere la mia testimonianza. Devo cominciare dicendo che inizialmente pensavo che sarebbe stato qualcosa di leggero, cioè, una esperienza bella ma semplice, invece, mi sono reso conto subito che questo pensiero era lontano dalla realtà. Si è rivelato essere un incontro spiritualmente molto profondo e arricchente, dove ho imparato nuovi modi di preghiera e di ringraziare Dio per tutto ciò che mi ha dato non solo nell’anno appena concluso, ma lungo tutta la mia vita. E’ stato un ritiro meraviglioso dove ho preparato il mio cuore per accogliere il nuovo anno, un anno pieno di aspettative, ma soprattutto pieno di desiderio di lodare Dio, sia con le forme conosciute di preghiera, sia con questo nuovo modo che mi hanno insegnato le suore Angeline. Sono molto grato a loro sia per la loro ospitalità che per la loro pazienza avuta per ciascun giovane che era lì.

Diego

 

COME UN PRODIGIO

Ecco le testimonianze di alcune giovani che lo scorso anno hanno partecipato al percorso “Come un prodigio”.

 

Tu mi hai fatto come un prodigio

è, per me, un versetto che dice con altre parole che “nulla è impossibile a Dio”, o meglio, il fatto che io ora creda al salmo 139 dichiara che Dio è il Dio dell’impossibile!

Sono Martina e l’anno scorso ho partecipato al percorso “Come un prodigio” proposto dalle Angeline.

Questo cammino a tappe mi ha aiutata a fare verità profonda sul mio essere donna, ma ancor di più, sul mio essere figlia di Dio, chiamata a lasciarmi amare per amare e donare totalmente la mia vita, così come desideravo, ma non osavo più sperare. È stato un cammino faticoso, ma anche di tanta, tanta grazia. È stato un cammino di inimmaginabile guarigione del corpo e dello spirito, un cammino di abbandono sempre più fiducioso tra le braccia del Padre, che tutto sa e tutto può. Lui che mi ha creata, sa anche chi sono e cosa fare di me, questo basta!

Martina

 

Il percorso “Come un prodigio” è stato un dono prezioso, un’occasione per ripartire dalle radici della mia vita per vedere la bellezza dell’albero che è cresciuto su di esse, un’opportunità per ricevere la grazia di comprendere che il Signore desidera quel che desidero anch’io e se questa comunione dei desideri non era ancora evidente era solo perché ero talmente fuori da me da non accorgermi che Lui mi aspettava lì.

Grazie alle Suore Angeline che ci hanno accompagnato in questo viaggio travagliato, grazie al Dio fedele e buono, che ci hanno presentato!

Giorgia

 

 

L’anno scorso mi è stato proposto di frequentare il percorso a tappe “Come un prodigio” dalle Suore Francescane Angeline, ad Assisi. Incuriosita e un po’ inquieta, sono andata. Tappa per tappa, scoprendo sempre di più che cosa vuol dire essere in ascolto di me stessa alla luce della Parola di Dio. Le tappe vanno a toccare argomenti molto importanti e profondi. Scontato, quasi, dire che mi ha stravolto la percezione di chi sono io e, in particolare, di chi sono io in Dio, chi sono io con Lui e per Lui. Spoiler a parte, consiglio questo percorso a quelle ragazze che vogliono mettersi in gioco, lasciarsi provocare e camminare, per un po’, insieme a Gesù, alle suore, meravigliose, che hanno pensato questo percorso ed alle altre ragazze che parteciperanno.

Con tanta gratitudine nel cuore vi auguro, durante questo pellegrinaggio sulla terra, di fare tappa dalle Suore Francescane Angeline per scoprire che siete “come un prodigio”!

Fausta

 

 

Conversavano Tra Loro #INCONTROGiovani&Suore

 

Ecco le testimonianze di alcuni giovani che hanno scelto di partecipare a “Conversavano tra loro. #INCONTROgiovaniesuore” a Castelspina dal 22 al 24 Settembre 2023.

 

Questi giorni a Castelspina, sono stati giorni ricchi di momenti di fraternità e condivisione, che mi hanno fatto sentire parte di una grande famiglia: la Chiesa. Posso confermare, ancora una volta, che Dio si manifesta nella relazione e nell’incontro con l’altro. Questo, anche a distanza di giorni, provoca dentro di me una forte serenità e gioia.

Francesco

 

 

La novità più grande che mi riporto da questo week end a Castelspina, è stato finalmente capire perché le suore mi ringraziano ogni qual volta io racconto loro qualcosa di me e chiedo loro consigli. Perché l’incontro è davvero uno scambio alla pari in cui sempre uno dona qualcosa all’altro, infatti anche ogni volta che si ascolta chi si ha davanti, si scopre sempre più un pezzetto di sè. Castelspina mi ha fatto riscoprire la bellezza dell’ascoltare.

Gloria

 

 

Era la prima volta che partecipavo ad un incontro incentrato sulla condivisione, da vera fan di libri e catechesi pensavo si potesse apprendere solo da quelle. Con voi ho sperimentato che le parole dei fratelli mi arricchiscono in ugual modo; in esse ho trovato la chiave di lettura, che cercavo da tempo, su alcune delle mie esperienze.  Mi ha commosso, inoltre, ascoltare come il Signore abbia incontrato ciascuno secondo le sue modalità ma sempre con la stessa tenerezza, amore e perdono. Ringrazio voi suore per l’accoglienza e la comprensione con cui avete guardato tutti noi ragazzi in discernimento, per l’ascolto dei dubbi e delle emozioni proprie del cammino di ognuno. Grazie anche per le preghiere sincere con cui ci accompagnate.

Chiara

 

Questi sono stati giorni di affidamento totale al Signore, momenti dove sono state scardinate le mie barriere ed è stato possibile fare spazio alla Parola di Dio, e riscoprire quanto sia bello essere casa per l’altro ed essere accolto nel cuore di esso. La bellezza vista in questi giorni nel volto e nei gesti dei ragazzi e delle suore credo sia stata una benedizione per me e per il mio cammino. Mi porto a casa in fine questa frase: “La tiepidezza di vita spegne il cuore!”; cercando di farne memoria sempre per poter vivere le giornate con entusiasmo e gratitudine.

Riccardo

 

 

Stupore e gratitudine! Sto tornando proprio ora da Castelspina e nel mio cuore albergano questi due sentimenti. Stupore nell’essere accolti con così tanto calore dalle suore, desiderose di condividere e mettersi in ascolto di noi giovani. Gratitudine per l’incontro, il servizio e la spensieratezza con cui questi due giorni sono trascorsi, nel ricordo di Madre Chiara.

Luca

 

 

Questi giorni di fraternità sono stati per me esperienza di festa, gioia e condivisione, in una dinamica nuova e stupefacente. “Sinodale”. Siamo stati (e siamo) famiglia, giovani e suore insieme, condividendo dal gioco ai desideri più profondi del nostro cuore. Grazie di tutto.

Emma

 

 

L’esperienza con le suore a Castelspina è stata di ricarica per il nuovo anno che è iniziato, l’occasione giusta per avvertire che l’Amore di Dio è in ogni tempo e in ogni spazio, sempre.

Daniele