Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 19Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. 20Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; 21ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù. (Lc 1, 18-21)
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Nel mese di dicembre affidiamo queste intenzioni all’intercessione di Madre Chiara Ricci

Le condizioni di salute di: Irene, Gian Paolo, Mariangela, Roberto, Edoardo, Gigi, Irma, suor Paola, Maria, Vincenzo, Rachele, Roberto, Luciano, Gigi, Greta, Barbara, Alessandra, Monica, Sofia, Tina, Enrica, Ilaria, Paola, Giorgio, Fabio, Dina, Costanza, Giovanni, Nikol, Maurizio, moglie di Salvatore, Maria, Daniela, Margherita, Angelo, Pasqualina, Sara e il piccolo che porta in grembo, Fabrizio, Debora, Leone, Alessia, Assunta, Alessandro, Lorenzo, Alice, Martina, Fabiana, Laura, Susanna, Cristian, Ornella, padre Salvatore Rachele, Vincenzo, Paola, Daniele, Valeria, Kate, Nisa, Amalia, Rita, Marida, Stefano, Sandro, Sara, Agnese, Antonella e Gabriele, Davide, Cesare, Gianni, Andrea, Alessandra, don Claudio, Carlo, Anna Maria, Marta, Stefano.
MARIO GIUSEPPE RESTIVO: IL GIOVANE POETA SCOUT
La santità è parresia: è audacia, è slancio evangelizzatore che lascia un segno in questo mondo. Perché ciò sia possibile, Gesù stesso ci viene incontro e ci ripete con serenità e fermezza: «Non abbiate paura» (Mc 6,50). «Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,20). Queste parole ci permettono di camminare e servire con quell’atteggiamento pieno di coraggio che lo Spirito Santo suscitava negli Apostoli spingendoli ad annunciare Gesù Cristo. Audacia, entusiasmo, parlare con libertà, fervore apostolico, tutto questo è compreso nel vocabolo parresia, parola con cui la Bibbia esprime anche la libertà di un’esistenza che è aperta, perché si trova disponibile per Dio e per i fratelli (cfr At 4,29; 9,28; 28,31; 2 Cor 3,12; Ef 3,12; Eb 3,6; 10,19).
COME UN PRODIGIO

Ecco le testimonianze di alcune giovani che lo scorso anno hanno partecipato al percorso “Come un prodigio”.
Tu mi hai fatto come un prodigio
è, per me, un versetto che dice con altre parole che “nulla è impossibile a Dio”, o meglio, il fatto che io ora creda al salmo 139 dichiara che Dio è il Dio dell’impossibile!
Sono Martina e l’anno scorso ho partecipato al percorso “Come un prodigio” proposto dalle Angeline.
Questo cammino a tappe mi ha aiutata a fare verità profonda sul mio essere donna, ma ancor di più, sul mio essere figlia di Dio, chiamata a lasciarmi amare per amare e donare totalmente la mia vita, così come desideravo, ma non osavo più sperare. È stato un cammino faticoso, ma anche di tanta, tanta grazia. È stato un cammino di inimmaginabile guarigione del corpo e dello spirito, un cammino di abbandono sempre più fiducioso tra le braccia del Padre, che tutto sa e tutto può. Lui che mi ha creata, sa anche chi sono e cosa fare di me, questo basta!
SCORGERE LA SANTITÀ

Carissimi giovani,
eccoci al nostro ultimo appuntamento con lo sguardo di Gesù che ci ha accompagnato in questo anno e dal momento che “Tutti i salmi finiscono in gloria”, come recita un famoso proverbio, anche noi desideriamo concludere lodando Dio per un dono grande ricevuto il giorno del nostro Battesimo: la santità.
Tutti siamo chiamati a diventare santi, a camminare su questa via che ha un nome e un volto: Gesù.
Eppure Gesù nei Vangeli non nomina mai la parola “santo” o “santità”. Come mai? Da buon ebreo conosceva sicuramente l’espressione del Levitico
Nel mese di novembre affidiamo queste intenzioni all’intercessione di Madre Chiara Ricci

Le condizioni di salute di: Giusi, Cesare, Gianni, Andrea, Alessandra, don Claudio, Carlo, Anna Maria, Marta, Giampaolo, sr Paola, Alessandra, Gemma, Pietro, Nicola, Fabio, Silvia, Biagio, Mariangela, Roberto, Edoardo, Gigi, Irma, Maria, Jose, Marco, Rosa, Nikol, Maurizio, moglie di Salvatore, Luciano Enrica, Maria, Daniela, Margherita, Ilaria, Roberto, Paola, Giorgio, Fabio, Dina, Gigi, Giovanni, Aurelio, Fabrizio, Debora, Leone, Alessia, Assunta, Paolo, Alessandro, Lorenzo, Alice, Martina, Fabiana, Laura, Susanna, Cristian, Ornella, Paola, Daniele, Valeria, Kate, Nisa, Amalia, Rita, Marida, Stefano, Sandro, Sara, Stefania, Matilde, Agostino, Teresa, Giovanna, Gian Paolo.
Uno sguardo MISSIONARIO
Carissimi giovani,
eccoci finalmente a riprendere il nostro percorso sullo sguardo di Gesù.
Finora abbiamo riflettuto sull’importanza di questo sguardo come alfabeto vero e proprio dell’Amore per poi soffermarci su alcuni aggettivi che, tra i tanti, potessero caratterizzarlo: penetrante perché capace di leggerci dentro, folle perché capace di un Amore che va oltre la morte, amicale perché cammina al nostro fianco, trinitario perché capace di comunione profonda, riposante perché degno di fiducia. Quale potrebbe essere un’altra caratteristica?
Conversavano Tra Loro #INCONTROGiovani&Suore

Ecco le testimonianze di alcuni giovani che hanno scelto di partecipare a “Conversavano tra loro. #INCONTROgiovaniesuore” a Castelspina dal 22 al 24 Settembre 2023.
Questi giorni a Castelspina, sono stati giorni ricchi di momenti di fraternità e condivisione, che mi hanno fatto sentire parte di una grande famiglia: la Chiesa. Posso confermare, ancora una volta, che Dio si manifesta nella relazione e nell’incontro con l’altro. Questo, anche a distanza di giorni, provoca dentro di me una forte serenità e gioia.
Nel mese di ottobre affidiamo queste intenzioni all’intercessione di Madre Chiara Ricci

Le condizioni di salute di: Chiara, Paolo, Waly, Giuseppe, Marco, Maria, Daniela, Enrica, Luciano, Margherita, Giovanni, Patricia, Francesco, Victorugo, Aladina, Consuelo, Monica, Susanna, Cristian, Ornella, Paola, Daniele, Valeria, Kate, Nisa, Amalia, Rita, Marida, Stefano, Sandro, Sara, Fabrizio, Debora, Leone, Alessia, Assunta, Alessandro, Lorenzo, Alice, Martina, Fabiana, Laura, Cesare, Mauro, Gianni, Andrea, Alessandra, don Claudio, Carlo, Anna Maria, Marta, Mariangela, Roberto, Maria, Edoardo, Gian Paolo, Irma, Alessandra, Gemma, Pietro, Nicola, padre Salvatore, Biagio, Giuseppina.
CARLA RONCI: UNA GIOVANE LAICA CONSACRATA A SERVIZIO DELLA CHIESA
Ci sono momenti duri, tempi di croce, ma niente può distruggere la gioia soprannaturale, che «si adatta e si trasforma, e sempre rimane almeno come uno spiraglio di luce che nasce dalla certezza personale di essere infinitamente amato, al di là di tutto».[100] È una sicurezza interiore, una serenità piena di speranza che offre una soddisfazione spirituale incomprensibile secondo i criteri mondani. Ordinariamente la gioia cristiana è accompagnata dal senso dell’umorismo […]. Il malumore non è un segno di santità: «Caccia la malinconia dal tuo cuore» (Qo 11,10). È così tanto quello che riceviamo dal Signore «perché possiamo goderne» (1 Tm 6,17), che a volte la tristezza è legata all’ingratitudine, con lo stare talmente chiusi in sé stessi da diventare incapaci di riconoscere i doni di Dio.[101] Il suo amore paterno ci invita: «Figlio, […] trattati bene […]. Non privarti di un giorno felice» (Sir 14,11.14). Ci vuole positivi, grati e non troppo complicati: «Nel giorno lieto sta’ allegro […]. Dio ha creato gli esseri umani retti, ma essi vanno in cerca di infinite complicazioni» (Qo 7,14.29). In ogni situazione, occorre mantenere uno spirito flessibile, e fare come san Paolo: «Ho imparato a bastare a me stesso in ogni occasione» (Fil 4,11). È quello che viveva san Francesco d’Assisi, capace di commuoversi di gratitudine davanti a un pezzo di pane duro, o di lodare felice Dio solo per la brezza che accarezzava il suo volto.