Le condizioni di salute di: Giuseppina, Paolo, Luciano, Martina, Santina, Piera, Cristian, Ornella, Anita, Fabio, Amalia, Giselda, Rita, Carlo, Lorenzo, Irma, Antonio, Bruno, Chiara, Antonietta, Ilaria, Luciano, Irene, Leonardo, David, Marisa, Maria, Elena, Antonella, Sara, Romano, Fina, Luana, Giorgio, Cristina, Gabriele, Simona, Franca, Domenica, Debora, Michele, Roberto, Giuliana, Candida, Chiara, Daniele, Daniele, Ombretta, Francesco, Mariarosa, Maribel, Giuseppe, Arianna, Gabriella, Luigi, Rossana, Claudio, Alice, Luciano.
Author: editor_GAMC
Ecco la vita consacrata: lode che dà gioia al popolo di Dio!
Oggi 2 Febbraio 2019, nella festa della Presentazione del Signore, la Chiesa celebra la Giornata Mondiale della Vita Consacrata. È una giornata che per noi, Giovani Amici di Madre Chiara, proprio non può passare inosservata. Certo, è dei consacrati! Che c’entriamo noi giovani!? Invece no, questa giornata ci riguarda, perché ci rimanda a ciò che Dio Padre ha voluto donarci, proprio attraverso le vostre vite, il vostro “sì”.
Ringraziamo il Signore che vi ha chiamate e voi, che sull’esempio di Madre Chiara Ricci, avete scelto con generosità di donarvi totalmente a Lui.
Con tanta gratitudine nel cuore, abbiamo unito le forze, raccolto i pensieri e fatto memoria di ciò che con le vostre vite, ci avete raccontato e continuate a raccontarci. In questa giornata siamo andati alla ricerca del valore che ha avuto nella nostra vita, l’avervi incontrate.
Nel mese di Febbraio affidiamo queste intenzioni all’intercessione di Madre Chiara Ricci
Le condizioni di salute di: Chiara, Santina, Piera,
Cristian, Ornella, Matteo, Anita, Fabio, Amalia, Rita, Carlo, Giselda,
Lorenzo, Rocco, Felice, Irma, Luisa, Carla Maria, Antonio, Bruno.
Per i piccoli: Alessandro, Martina.
Il lavoro di: Claudio, Serena.
I desideri di: Stefano e Diana.
La vita di: Elena e i suoi bambini, Daniela, Mariella e Andrea.
Nel mese di Gennaio affidiamo queste intenzioni all’intercessione di Madre Chiara Ricci
Le condizioni di salute di: Melania, Marta, Monica, Mirella, Viola, Daniele, Irma, Alessandra, Gisele, Paolo, Anna, Enrico, Riccardo, Rosa, Zena, Agostino, Maria Teresa, Enrico, Biagio e Pina, Mariarosa, Luciano, Marcella, Mariella, Antonio, Henry, Paolo, Katia, Umberto, Renzo.
I piccoli: Mattia.
I giovani: Andrea, Elena.
I desideri di: Caterina.
La vita di: Emilia, Marco, Elisa, Alessandro.
Giuseppe
Continuiamo a leggere la storia di Giuseppe narrata nella Genesi… si conclude qui la storia dei nostri patriarchi.
Le riflessioni sono tratte da: P. Curtaz, Il cercatore, lo scampato, l’astuto, il sognatore, San Paolo, 2016.
Leggi il testo della Genesi (trovi il brano in fondo alla pagina)
Il Signore fu con Giuseppe: a lui tutto riusciva bene e rimase nella casa dell’Egiziano, suo padrone. Il suo padrone si accorse che il Signore era con lui e che il Signore faceva riuscire per mano sua quanto egli intraprendeva. Così Giuseppe trovò grazia agli occhi di lui e divenne suo servitore personale; anzi, quello lo nominò suo maggiordomo e gli diede in mano tutti i suoi averi. Da quando egli lo aveva fatto suo maggiordomo e incaricato di tutti i suoi averi, il Signore benedisse la casa dell’Egiziano grazie a Giuseppe e la benedizione del Signore fu su quanto aveva, sia in casa sia nella campagna.
Nel mese di Dicembre affidiamo queste intenzioni all’intercessione di Madre Chiara Ricci
Le condizioni di salute di: Irma, Emma, Christian, Nicolas, Riccardo, Elisabetta, Martina, Simona, Arianna, Luca, Samuele, Francesca Pia, don Franco, p. Alfio, p. Candido, Daniele, Lorenzo, Michele, Maria, Maria Rita, Donatella, Tina, Giorgia, Davide, Sergio, Grazia, Raimondo, Miriam, Franco, Lina, David, Laura, Santina, Piera, Marilena, Lorenzo, Cristian, Ornella, Matteo, Anita, Amalia, Agnese, Rita, Giselda, Sabrina.
I giovani: Bianca e Adelio.
I piccoli: Mattia, Greta, Alessandro, Martina, Gabriele.
XXIII Giornata di Spiritualità a Castelspina… e la storia continua!!
Quest’anno è per me la terza volta che a fine settembre mi ritrovo a vivere un’esperienza di pochi giorni a Castelspina, un pittoresco paesino del Piemonte con pochissime case e un grande convento di suore francescane Angeline. Capisco che la domanda potrebbe sorgere spontanea: che ci fa un giovane ventenne in un luogo del genere?
Tutto ha inizio un pomeriggio di fine giugno di qualche anno fa, quando sono stato avvicinato da una simpatica “suorina” di tarda età che con i suoi modi gentili mi ha invitato a vivere una esperienza di servizio in un campo estivo per adolescenti.
Io quasi non credevo alle mie orecchie, soltanto un giorno prima avevo pregato perché potessi spendere il mio tempo per gli altri in attesa di partire per la marcia francescana di fine luglio, ed ecco che la provvidenza trova nella persona di suor Gesuina una valida alleata..
È così che ho conosciuto le suore francescane Angeline di Santa Maria degli Angeli, potendo cimentarmi come animatore nei “Time out” per ragazzi e ragazze provenienti da tutt’Italia, ed è così che ho cominciato a sperimentare, all’età di 19 anni, che c’è più gioia nel dare che nel ricevere. Strano ma vero!
Nel settembre dello stesso anno mi arriva un messaggio WhatsApp da parte di un’altra sorella Angelina che mi invita a passare un fine settimana nella loro casa “madre”.
Mi fido, vado e scopro una realtà fatta di persone che ogni anno si ritrovano insieme per ricordare Madre Chiara Ricci, la madre fondatrice, con il suo motto che ti rimane impresso nella mente quando senti per la prima volta la sua storia: “Dio sa quello che fa”. Ciò che più ti colpisce però è l’atmosfera che si viene a creare in quei giorni, che può passare per la luce negli occhi della suora con cui ti confidi, nelle chiacchierate notturne con i compagni di stanza, nella preparazione dei workshop, o persino nel momento in cui sei chiamato a servire il pranzo della domenica con il grembiule al collo. L’impressione è quella di trovarsi in un ambiente accogliente, in cui la sensazione di sentirsi amati e voluti vince su tutto.
Sto esagerando? Non penso affatto, provare per credere.., ma in fondo, se stai leggendo questa breve testimonianza, con tutta probabilità penso che tu abbia sperimentato l’affetto di cui parlo!
Se non è così, evangelicamente parlando, vieni e vedi!
Nel mese di Novembre affidiamo queste intenzioni all’intercessione di Madre Chiara Ricci
Le condizioni di salute di: Marino, Irma, Filippa, Felice, Maurizio, Rosa, Simona, Davide, Franco, Lina, Santina, Luca, Marco, Piera, Marilena, Lorenzo, Antonio, Cristian, Ornella, Matteo, Anita, Amalia, Agnese, Rita, Giselda, Adelio, Lorena, Pietro, Ermanno, Luisa, Simona, Anna, Maria, Alessia, Elena, Alfio, Greta, Elisa, Sofia, Viola, Silvia, Franco, Michele, p. Giulio, Renato, Licia, Alessia, Lidia, sr Cecile, Guglielmo, Roberta, Giovanni, Elda, Daniela, Kevin, Fabiana, Graziano, Micaela, Iolanda, Fedora, Manuela, Erika, Daniele, Andrea, Olga, Roberta, p. Enrico.
TESTIMONIANZE DELLA MISSIONE IN ARGENTINA!
Dopo aver vissuto quindici giorni di missione, Emily, Silvia e Daniela ci raccontano parte della loro esperienza.
Ogni ragazzo a turno si raccontava e il desiderio comune era recuperare ciò che la droga ha tolto: la dignità, la famiglia, il lavoro. Mentre ascoltavo le loro storie mi sentivo un’intrusa tra di loro, questi ragazzi raccontavano momenti molto intimi e personali del loro rapporto con la vita e con la droga, le loro paure e i loro desideri più profondi. A fine giro siamo state presentate e i ragazzi ci hanno dato il benvenuto con un forte saluto, un applauso e ci hanno ringraziato di essere là. Loro che si aprono a noi e che ci ringraziano. Ero molto commossa, a fatica ho trattenuto le lacrime. Per questi ragazzi la vita quotidiana è difficile, ogni giorno incontrano molte tentazioni di “andare”, tornare in strada e assumere droga nuovamente. È una lotta continua…
Giuseppe
Continuiamo a leggere la storia narrata nella Genesi e incontriamo Giuseppe…
Le riflessioni sono tratte da: P. Curtaz, Il cercatore, lo scampato, l’astuto, il sognatore, San Paolo, 2016.
Leggi il testo della Genesi (trovi il brano in fondo alla pagina)
Israele amava Giuseppe più di tutti i suoi figli, perché era il figlio avuto in vecchiaia, e gli aveva fatto una tunica con maniche lunghe. I suoi fratelli, vedendo che il loro padre amava lui più di tutti i suoi figli, lo odiavano e non riuscivano a parlargli amichevolmente.
La promessa divina si allarga, passa di padre in figlio, non tanto come promessa di terra, ma come promessa spirituale. Dal singolo ai molti, dall’uno a tutti, dal clan al popolo, dal popolo all’intera umanità! E ciò accade anche attraverso la complessa vicenda dei figli di Giacobbe, che convergono nel concentrare la loro rabbia verso uno di loro che ha due difetti: è il preferito del padre ed è un grande sognatore, Giuseppe.