Cura, dal latino, vuol dire “preoccupazione”, “attenzione”, “sollecitudine”. Secondo alcuni la sua origine è addirittura più profonda, dalla parola “cor” che riconduce al cuore. Prendersi cura, vuol dire quindi fare tesoro delle fragilità dell’altro, ma anche delle proprie. Chiedendo ad alcuni ragazzi di scegliere una canzone che ricordasse loro il significato di questa parola, è uscita una vera e propria playlist della cura. Ti propongo, allora, di ascoltare queste melodie e di lasciarti trasportare dalle armonie e dalle parole. Accanto ad ogni canzone, si trovano le riflessioni di ragazzi che, proprio come te e me, sentono il bisogno di curare e curarsi, di cercare quella sicurezza che spesso si trova proprio tra le note di un brano.
GIORGIA SAULEA LIUZZI: L’AMORE NEL DONARSI

Giorgia Saulea nasce il 20 aprile 1989 in Romania. Da giovane si trasferisce in Italia nella provincia di Milano dove, cliente abituale di una pizzeria d’asporto, conosce Michele Liuzzi, proprietario e pizzaiolo.
I due iniziano a frequentarsi: Michele è da subito colpito dalla sua delicatezza e purezza d’animo. Vede che in lei c’è qualcosa di diverso, dimostra l’amore nel ricevere ma nel dare.
Giorgia è ortodossa non praticante e Michele cattolico. La profonda fede di Michele la porta a convertirsi, rafforzando maggiormente il loro legame.
Nel mese di aprile affidiamo queste intenzioni all’intercessione di Madre Chiara Ricci

Le condizioni di salute di:
Emanuela, Roberto, Gigi, Giovannarosa, Loredana, Alessandra, Ermanno, Maria, Clara, Vincenzo, Irma, Ettore, Anna, Gianfranco, Sandro, Gianni, don Claudio, Andrea, Carlo, Anna Maria, Marta, Lucia, Claudio, Milena, Jenny, Juan Carlos, Alessandro, Lorenzo, Alice, Martina, Virginia, Fabiana, Francesco, Laura, Susanna, Cristian, Ornella, Aurelia, Nisa, Giselda, Amalia, Marida, Luigina, Stefano, Sandro, Sara, Moira, Norma, Paolo, Kate, Daniele, Viviana, Rachele e Vincenzo, Maria Chiara, Mariangela, Franca, Blanca, Ciro, Tina, Gigi, Niccolò, Valerio, Fausta, Enrica, Maria, Daniela, Margherita, Patrizio, Giovanni, Giancarlo.
Amando di quello stesso Amore

Bentornati a tutti!
In questo mese ci soffermeremo ancora un poco sul testo de Le Lodi di Dio Altissimo, e tra gli attributi dati a Dio ci soffermeremo su Tu sei amore e carità…
Che cosa significa, ai giorni nostri e per un giovane come noi, che il Signore è Amore?
E cos’è la Carità?
Lo abbiamo chiesto a Diego, sentiamo cosa ci racconta:
Mi presento brevemente, sono Diego Caro, ragazzo venezuelano che abita a Bologna… Comunque, credo di aver sentito mille volte dire: “Dio è Amore”, ma credo che nessuno sappia con certezza cosa voglia dire, e certo, nemmeno io, ma proverò a spiegare quello che è stato per me. Dio per me è Amore perché mi ha creato, mi ha voluto, mi ha pensato e mi ha dato la vita, e ancor di più perché con tutto quello che mi ha dato non mi obbliga però a niente. Dopo che mi ha creato, mi ha lasciato libero: la decisione di seguirlo è personale, ma al di là della mia decisione, lui continua ad essere lì al nostro fianco, non si allontana. Al massimo ci allontaniamo noi, ma lui mai; lui ci aspetta con le braccia aperte tutta la nostra vita, fino all’ultimo secondo, perché ci ama immensamente, tanto che per noi ha consegnato il suo unico Figlio: per la redenzione di ciascuno di noi; per il perdono dei nostri peccati; per ricordarci che ci amerà sempre, senza condizioni, senza limiti. Per me, Dio è amore perché, ancora con tutti i miei difetti e sbagli, per lui sarò sempre prima di tutto un figlio amato come tutti gli altri.”
Egli credette contro ogni speranza

Egli credette, saldo nella speranza contro ogni speranza, e così divennepadre di molti popoli. (Rm 4,18)
Credere contro ogni speranza.
Davvero è possibile riuscire a vivere tutto questo? O sono solo belle parole?
Proviamo a scoprirlo insieme!
Partiamo da un presupposto fondamentale che ci viene donato da papa Benedetto XVI:
Ogni agire serio e retto dell’uomo è speranza in atto.
Cosa significa questo? Che ogni nostro gesto può essere seme di speranza, per la mia vita e quella degli altri. Ma non solo! Tutto ciò che noi possiamo compiere è frutto di una forza intrinseca, di un dono che ci è stato fatto con il Battesimo: la speranza, appunto. Se dentro di noi non abitasse la speranza, non potremmo fare tantissime cose, anche quelle più semplici e quotidiane (come alzarci, uscire di casa, studiare, lavorare, incontrare persone, instaurare relazioni, …).
Una parola che si fa vita!

Carissimo giovane,
in questi mesi desideriamo iniziare con te un nuovo cammino, lasciandoci raggiungere, affascinare e interpellare dalla figura di Madre Chiara Ricci.
Che cosa faremo? Di mese in mese ti proporremo un semplice articolo che ci farà sostare su alcuni momenti significativi della sua vita. Forse, ti starai chiedendo: “Bello, ma con me che cosa c’entra?” O, forse, ti sarai detto che conosci già la sua storia! Benissimo, non ti preoccupare! Infatti, non ti vogliamo proporre uno studio o un approfondimento “archeologico” e sterile della storia di Madre Chiara ma, insieme, desideriamo rintracciare nella sua esperienza degli strumenti buoni e utili per poter rileggere e illuminare la tua e la mia vicenda.
Lo stelliere
Ciao, mi chiamo Edoardo, ho 25 anni e sono un sognatore!
Sono nato a Poggibonsi, una piccola città vicino Siena; nonostante la mia passione per l’arte, sono stato convinto a studiare meccanica alle superiori. In quelle scuole ci sono stati dei “grandi maestri”: non parlo degli inseganti, ma di bullismo; …dell’idea di doversi adattare; …di “sopportare e rassegnarsi a una vita che non ti piace ma te la devi far piacere”. Avevo 16 anni e l’arrendermi a questa realtà cupa mi ha portato a frequentare persone poco raccomandabili e ad abusare di una e più sostanze, senza pensare troppo alle conseguenze: era solo un modo per scappare da quella realtà che pensavo di non poter cambiare.
B come BELLEZZA
Per realizzare il contenuto sulla bellezza mi sono fatta aiutare dai ragazzi del gruppo giovani della parrocchia.
È stata un’opportunità per approfondire il tema della bellezza: abbiamo accostato la parola bellezza alla parola verità, e ci siamo resi conto di quanto sono legate.
Il video è composto da varie foto, che rappresentano per noi momenti belli, accompagnate da un testo contenente le riflessioni condivise in quell’incontro.
CLAUDIO CONTARIN: LUI, GLI AMICI E DIO
[…] e se Cristo è il salvatore, unico e insostituibile, tutta la storia umana diviene storia di salvezza, cioè un succedersi di avvenimenti che, nella mente di Dio, Creatore e Padre, sono ordinati a realizzare la salvezza di tutti e di ciascuno.
La santità – Le cose ordinarie in modo straordinario
Claudio nasce a Bassano del Grappa il 28 settembre 1988. È il secondo di 5 fratelli. Cresce in una famiglia cristiana dove mamma e papà, Alberto e Alessandra, lo educano alla religione cattolica.
Nel mese di marzo affidiamo queste intenzioni all’intercessione di Madre Chiara Ricci

Le condizioni di salute di:
Alessandro, Lorenzo, Alice, Martina, Virginia, Fabiana, Francesco, Laura, Susanna, Cristian, Ornella, Aurelia, Nisa, Giselda, Amalia, Marida, Luigina, Stefano, Sandro, Sara, Moira, Norma, Paolo, Kate, Vincenzo, Daniele, Viviana, Rachele e Vincenzo, Antonello, Gianni, Gigi, Roberto, Loredana, Alessandra, Giovannarosa, Ermanno, Maria, Iolanda, Michele, Clara, Irma, Barbara, Giuseppe, Gianni, Andrea, don Claudio, Carlo, Marta, Lucia, Claudio, Anna Maria, Patty, Kuki, Maria Grazia, Anna, Irma, Rosalia Giustina, Gino, don Matteo, Giacoma, Stefania C., Stefania, Tina, Gigi, Ciro, Mauro, Adelio, Nicolò, Nikol, Gina, Dina, Giovanni, Giorgio, Paola, Franca, Pina, Blanca, Luca, Greta.