Il santo: una persona con “una marcia in più”. […] È una persona ottimista perché è convinta di far parte di un progetto d’amore predisposto dal Padre. È ottimista perché vive nell’atteggiamento semplice e confidente del bimbo che sta felice fra le braccia del Padre. È ottimista perché è convinta che tutto concorre al bene in coloro che si affidano umilmente a Dio. È ottimista perché è convinta che tutto è grazia e dono, nonostante le sofferenze e le contrarietà di ogni giorno.
Santità – Le cose ordinarie in modo straordinario

Paola Arduino nasce il 23 marzo 1984 a cuneo. Della sua infanzia si sa poco, nei vari scritti infatti avviene un gande salto temporale fino all’adolescenza.
Frequenta il liceo linguistico. È alta e slanciata, spigliata e molto estroversa.
Paola ha una sua caratteristica che la distingue in mezzo agli altri: il suo radioso e luminoso sorriso che dona a tutte le persone che incontra.
Sogna di diventare hostess o interprete per poter viaggiare in tutto il mondo.
Ha molti amici: i compagni di scuola e gli amici del paese, con i quali spesso si trova il sabato e la domenica per feste, passeggiate o pizze in compagnia. È un’ottima amica e, nonostante la giovane età, è molto saggia e prudente, offre a tutti una “vera” amicizia.
Dagli scritti emerge una frase che ripete spesso:
Bisogna essere felici perché la vita è adesso ed è fantastica.
Frequenta anche il gruppo dei giovanissimi in parrocchia e partecipa al coro nella messa della domenica.
Lunedì 20 dicembre 1999 è una giornata intensa per Paola. Va a scuola, svolge due compiti in classe, uno dei quali è un tema. Nello scritto argomenta il malessere dei giovani, sempre insoddisfatti e dispersi in mille attività banali e insignificanti. Accende però una speranza in mezzo a tutta questa negatività: incoraggia i giovani a combattere contro la società che sembra destinare tutti a un futuro pieno di incertezze. Cita il gabbiamo Jonathan Livingstone per spronare i coetanei a fare come lui: a prendere il volo, che può essere motivo di gioia e pienezza, senso di libertà e soddisfazione, visto che per il resto dei gabbiani l’unico scopo è quello di cercare il cibo. I giovani devono fare come lui, senza arrendersi e abbandonare i sogni per adeguarsi alle vite degli altri, ma emergere e cercare di ottenere ciò che si vuole veramente.
Per concludere quella giornata alla sera va al gruppo giovanissimi della parrocchia per una pizza. Poco dopo essere uscita di casa viene investita e nasce al Cielo il giorno seguente.
Proprio negli istanti in cui avviene l’incidente la madre partecipa alla Novena di Natale. Nel suo cuore risuona una Parola tratta dal Cantico dei Cantici:
Una voce! Il mio diletto! Eccolo, viene saltando per i monti, balzando per le colline. Somiglia il mio diletto a un capriolo o a un cerbiatto. Eccolo, sta dietro il nostro muro; guarda dalla finestra, spia attraverso le inferriate. Ora parla il mio diletto e mi dice: “Alzati, Amica mia, mia bella, e vieni! Perché, ecco, l’inverno è passato, è cessata la pioggia, se n’è andata; i fiori sono apparsi nei campi, il tempo del canto è tornato e la voce della tortora ancora si fa sentire nella nostra campagna. Il fico ha messo fuori i primi frutti e le viti spandono fragranza. Alzati, amica mia, mia bella, e vieni! O mia colomba, che stai nella fenditura della roccia, nei nascondigli dei dirupi, mostrami il tuo viso, fammi sentire la tua voce, perché la tua voce è soave, il tuo viso è leggiadro.
(Ct 2,8-14)

Fonte: https://www.gruppomariaportadelcielo.it/i_nostri_angeli/Paola_Arduino/Paola_Arduino.html
