Relazioni familiari

Carissimo giovane,

insieme a te vogliamo iniziare questo nuovo percorso lasciandoci prendere per mano dalla cara Madre Chiara e mettendoci in ascolto della sua esperienza di vita. Non si tratta solamente di conoscere momenti importanti della sua storia, ma di riconoscere in lei una sorella e una madre nel cammino, individuando passi e intuizioni buone per trasfigurare il tuo e il mio vissuto, la tua e la mia storia.

In questo articolo, aiutati da Madre Chiara, scopriremo come l’uomo, tu ed io, è relazione! Oggi, abbiamo tanta sete di relazioni autentiche, di legami sinceri, perché tutto questo dà sapore alla vita e la rende bella! Mentre il mondo ci propone la logica dell’individualismo che indebolisce e rompe i legami, noi ci incamminiamo per scoprirne la bellezza e l’importanza.

Iniziamo questo percorso partendo da un evento significativo: 1829, a Savona, nella cappella Sistina, viene celebrato il matrimonio tra Giacomo Ricci e Chiara Falco, i genitori di Madre Chiara. La nascente famiglia ben presto si allarga e accoglie con gioia Agostino, Caterina (Madre Chiara), Francesco, Maddalena, Carlotta e Giobatta.

Siamo partiti da qui perché, di solito, la prima realtà relazionale che ci troviamo ad abitare è quella familiare e, senza che ce ne rendiamo conto, man mano che cresciamo, respiriamo che siamo fatti per la relazione. Questa dimensione è tipica dell’essere umano e la tua e la mia vita sono fatte e costituite da una trama di relazioni o di “non-relazioni”.

Madre Chiara nei suoi scritti non dice molto sul suo vissuto familiare, ma dalle sue parole ne traspare un’esperienza positiva; infatti, nella sua autobiografia quando parla del padre o della madre li definisce in questo modo:

il mio amato genitore; il mio buon papà; la mia buona mamma.

Certamente, questa esperienza avrà formato e plasmato Madre Chiara e molti dei suoi tratti relazionali, che ci vengono raccontati nelle preziose testimonianze che custodiamo, possiamo ricondurli al vissuto quotidiano in famiglia.

Ma la vita familiare di Madre Chiara non è stata tutta rose e fiori, ha conosciuto anche momenti di prova e di sofferenza. Infatti, nel 1855, il padre Giacomo, dopo la morte della moglie Chiara, decide di risposarsi con Maria Forzano, cugina della moglie; questa scelta non è stata facile da accogliere per Madre Chiara, la quale non descriverà mai queste difficoltà, ma da alcune sue parole lascerà trapelare tutta la sua amarezza e la sua sofferenza. Di Maria Forzano, Madre Chiara scrive:

Di questa seconda mamma dico tutto col dire che una matrigna mai è vera madre, e che non si può pretendere da essa amore di vera mamma.

Questa nuova relazione, forse inaspettata, ha di certo contribuito alla crescita di Madre Chiara, la quale ha imparato ad accogliere quella donna, ad amarla e a rispettarla, nonostante non le piacesse e fosse motivo di sofferenza. Da questo passaggio, cosa traiamo di buono per i nostri cammini? La certezza che anche quelle relazioni più sofferte possono dare frutto e ci formano come uomini e donne… tutto è necessario, ricordati di non scartare nulla di quanto vivi!

 

Insieme ci siamo soffermati sulle relazioni familiari, perché, come hai già letto, sono le relazioni più importanti, sono le prime che viviamo e sono quelle che ci formano, che ci fanno crescere. In realtà, il nostro essere fatti per la relazione ci dice che qualunque relazione diventa formativa per ognuno di noi.

Per aiutarti, ti lasciamo qualche spunto utile per la tua riflessione personale:

Quali aspetti positivi della mia relazione familiare hanno influenzato e influenzano il mio stile relazionale?

 

E quali aspetti e/o eventi familiari faticosi e sofferti hanno influenzato quella che sono?

 

Se ti va, prenditi del tempo per te, per ascoltarti e per fissare ciò che ti si muove dentro. Prendi un quaderno e appuntati ciò che hai scoperto o semplicemente ciò che già conoscevi: sai, spesso tante cose che viviamo ci toccano, ci segnano, ma poi le dimentichiamo e così sciupiamo delle grandi occasioni per crescere in umanità.

Caro giovane, ti vogliamo salutare con la testimonianza di Dora, una giovane che ha imparato a rileggere le sue relazioni familiari con uno sguardo diverso, uno sguardo abitato dalla grazia e dalla tenerezza di Dio.

Buon ascolto!

 

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