MIRELLA SOLIDORO: LA CROCIFISSA PER AMORE

La prima di queste grandi caratteristiche [che possono costituire un modello di santità] è rimanere centrati, saldi in Dio che ama e sostiene. A partire da questa fermezza interiore è possibile sopportare, sostenere le contrarietà, le vicissitudini della vita, e anche le aggressioni degli altri, le loro infedeltà e i loro difetti. […] Questo è fonte di pace che si esprime negli atteggiamenti di un santo. Sulla base di tale solidità interiore, la testimonianza di santità, nel nostro mondo accelerato, volubile e aggressivo, è fatta di pazienza e costanza nel bene. E’ la fedeltà dell’amore, perché chi si appoggia su Dio può anche essere fedele davanti ai fratelli, non li abbandona nei momenti difficili, non si lascia trascinare dall’ansietà e rimane accanto agli altri anche quando questo non gli procura soddisfazioni immediate.

(Papa Francesco, GE 112)

 
Mirella Solidoro nasce il 13 luglio 1964 a Taurisano (Lecce).

Cresce in una famiglia cristiana e unita, dove matura, fin da piccola, una spiritualità semplice ma profonda, tanto che, all’età di nove anni, sente il desiderio di farsi suora.

Un destino diverso, però, la attende.

Sempre all’età di nove anni, infatti, Mirella inizia ad accusare forti e continui mal di testa; dopo vari ricoveri e consulenze specialistiche, si scopre che Mirella ha un tumore congenito al cervello.

Il 28 settembre 1979, all’età di 15 anni, Mirella viene sottoposta ad un intervento chirurgico per l’asportazione del tumore, ma l’intervento fallisce: non solo il cancro non le viene rimosso completamente, ma Mirella perde anche la vista, diventando completamente cieca.

Appresa la notizia, Mirella inizia a lodare e ringraziare il Signore “per la Grazia ricevuta”. Da quel momento, si sente chiamata dal Signore ad offrire la sua vita per la salvezza dell’umanità intera: con orgoglio accoglie la Croce, onorata di poter patire tutte le sofferenze per il suo Sposo: “O Gesù mio, il dolore è per me la tua carezza: più si soffre, di più si ama”.

Mirella racconta che il giorno prima di quel fatidico intervento “vidi apparire una Luce […] immensa che non avevo mai visto. E in questa luce vidi una figura che ho capito essere quella di Nostro Signore Gesù. […] e mi chiamò per nome. Mi disse che avrei dovuto veramente soffrire, ma che Lui mi sarebbe stato sempre al fianco. Mi fece promettere che avrei dovuto accettare le sofferenze, che avrei accettato di dover soffrire con Lui. […] E io promisi che avrei fatto la Sua Volontà. Poi Lui scomparve e dopo questa visione […], sentii nascere in me una pace grande che non è mai più andata via. […] Così fui pronta ad affrontare l’intervento con grande serenità. Tutta la paura se ne andò. La sera mangiammo cioccolatini e caramelle e li divisi con tutti, come per far festa, perché sapevo che l’indomani non sarebbe stato un giorno di dolore, ma proprio un giorno di festa perché nella Volontà del mio Signore”.

Dopo l’operazione, Mirella entra in coma, per risvegliarsi, inaspettatamente, dopo tre anni, il 2 maggio 1982.

Le sue condizioni di salute, però, peggiorano progressivamente. Mirella parla così del suo male: “Confesso che quando mi accorsi che tutti quei progetti che io ritenevo giusti (in quanto mi volevo consacrare al Signore, giacché sin da bambina il mio desiderio era di diventare suora) andarono in fumo, fui assalita da un po’ di amarezza, ma poi il Signore mi aiutò ad apprezzare e stimare la Croce e capii che quello era per me il più bel regalo che il Signore mi potesse fare. Accettai il dolore e lo amai tanto da desiderarlo, capii che il Signore aveva bisogno di anime disposte ad immolarsi per la salvezza dell’umanità. Gli anni passarono velocemente ed oggi mi trovo qui nelle quattro mura della mia stanza che è diventata il mio campo di missione, e in un letto che è divenuto la mia dimora, con il desiderio di imitare Cristo ed essere una candela che si consuma per dare agli altri la luce”.

Nonostante il dolore e la sofferenza, Mirella emana una forza d’animo straordinaria: a tutti rivolge parole d’Amore e sprona ciascuno a mettere in pratica il Vangelo.

Dopo aver vissuto a letto per circa 20 anni in compagnia dei Santi e della Vergine Maria, Mirella sale al Cielo il 4 ottobre 1999, all’età di 35 anni.

Il 3 maggio 2008 è iniziato il processo di beatificazione di Mirella, riconosciuta dalla Chiesa ‘Serva di Dio’.

(testi tratti dal libro Il chicco di grano. Storie di “Santi Giovani” in mezzo a noi)

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Guarda la puntata di Bel tempo si spera sulla storia di Mirella.

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