La vita è più forte della morte

Ecco le testimonianze di due partecipanti al Triduo Pasquale a Casa Laudato Sii! 

 

Ciao! Mi chiamo Giulia, ho vent’anni e vengo da Cantù, in provincia di Como.  Studio architettura a Milano e sono un’educatrice dei preadolescenti in una delle parrocchie della comunità pastorale che frequento abitualmente anche per seguire gli incontri con i giovani. Negli anni delle superiori mi sono riavvicinata al Signore con il desiderio di essere felice e incontrare sguardi sereni. Ho deciso di scendere ad Assisi dopo aver rifiutato ben due inviti. Il primo è arrivato qualche settimana prima del Triduo Pasquale da mia sorella maggiore, il secondo da suor Sara a pochi giorni dall’evento.  Dopo qualche ora passata a pensare alla mia decisione ho preso il telefono e ho scritto a suor Sara per dirle che avevo scelto di partecipare al Triduo Pasquale, in quel momento non potevo rimandare la mia Pasqua del Signore per gli impegni universitari. Avevo bisogno di fermarmi, stare in silenzio, approfondire la fede e crescere nella relazione con il Signore e con coloro che avrei incontrato in casa Laudato Sii. Una delle parole che mi è risuonata più volte durante le catechesi è fiducia: fiducia di Colui che fa nuove tutte le cose, fiducia di Colui che lascia libero l’uomo di scegliere per la sua vita. Gesù sperimenta la fiducia del Padre sulla croce, Lui che non era peccatore conosce e accoglie i nostri peccati e con un grido di fiducia si consegna a Dio, un atto di abbandono filiale.  Ho sperimentato l’amore di Gesù, Colui che ci fa vedere come si ama, vive l’abbandono nell’orto degli ulivi come sulla croce ma non la disperazione. Ogni giorno delle fatiche richiedono uno sforzo intenso e siamo chiamati a vivere la lotta, la stessa che Gesù ha vissuto nel Getsemani; si sente solo, non ha via di fuga, racconta della sua difficoltà nell’accogliere la volontà del Padre, poi si abbandona alla lotta fidandosi di Dio. 

Giulia

 

Sono Lorenzo, ho 24 anni, vivo ad Alessandria e sono un consulente per la sicurezza nei luoghi di lavoro. Sono arrivato a questa esperienza dopo un periodo molto faticoso della mia vita, dovuto purtroppo ai “ritmi” del mondo che mi hanno portato a staccarmi un po’ dalla mia relazione personale con il Signore. Visto il periodo non potevo non approfittare dell’invito delle suore Angeline per prendermi un po’ di tempo e per vivere in maniera più profonda il periodo più importante del nostro anno liturgico. La preparazione fatta prima delle celebrazioni quotidiane mi ha permesso di gustare in maniera più profonda i riti, i simboli e i gesti fatti dal celebrante. I momenti che sono rimasti nel mio cuore in questi giorni sono tantissimi, ma sicuramente il primo è avvenuto durante la lavanda dei piedi che ho avuto la fortuna di vivere in prima persona. È stato un momento unico: in quel momento è come se avessi sentito una carezza di Dio che mi ha trasmesso tutto il suo Amore. Il secondo momento significativo è la resurrezione, quando Gesù scende negli inferi per poi tornare tra di noi grazie allo Spirito Santo. Questa immagine mi ha trasmesso tanta gioia, la gioia di rinascere, di avere una seconda possibilità. Dopo un momento buio sicuramente ci sarà la luce e solo la relazione con il Signore ti permette di passare i momenti più difficili della vita. Ringrazio le suore Angeline per avermi dato la possibilità di vivere così intensamente il Triduo Pasquale. Il Signore è risorto, è risorto veramente!

Lorenzo

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