Dio, vivo e vero, sempre ci guarda

Pasqua

In questo tempo immerso nel mistero pasquale della morte e risurrezione di Gesù, continuiamo a rivolgere lo sguardo a madre Chiara col desiderio di comprendere questi giorni anche grazie alla sua parola e al suo modo di vivere il rapporto con Dio. Tra le memorie e testimonianze che la ricordano e che narrano la sua vita, si trova una frase che si lega bene al mistero che stiamo vivendo in questi giorni:

Dio, vivo e vero, sempre ci guarda

Quale fu l’occasione in cui venne pronunciata? Madre Chiara rivolge questo ammonimento a una giovane suora che, durante le preghiere della sera, si era distratta e non era riuscita a continuare nel suo ufficio perché le veniva da ridere. La madre il giorno dopo la chiama e con amorevolezza le ricorda che Il coro è il luogo santo dove Dio, vivo e vero, sempre ci guarda.

Come sempre, nella semplicità e in poche parole, viene racchiusa tutta l’attenzione e la consapevolezza di una relazione viva e profonda con Dio Padre. Si vede in questa frase tutta l’intensità del rapporto che la fondatrice delle suore angeline aveva con Dio e la certezza che il Suo sguardo amorevole è sempre rivolto ai suoi figli: uno sguardo di un Dio che è vivo e vero. Questi aggettivi possono sembrare dovuti semplicemente a un’educazione religiosa o alla spiritualità del tempo, ma se ci soffermiamo sul significato che hanno, non possiamo non renderci conto della loro profondità. Dio è vivo ed è risorto dalla morte! Ed è un Dio vero, la cui presenza è tangibile nella nostra vita. Questo fa sì che la relazione con Lui sia altrettanto viva e reale! E questa relazione madre Chiara l’ha vissuta intensamente nella sua vita.

Ma lo sguardo di Dio è rivolto a noi solo quando siamo in preghiera (o nel coro, cioè in chiesa)? Anche in questo le testimonianze su madre Chiara ci aiutano. Nello stesso racconto da cui abbiamo estrapolato la frase che abbiamo commentato sopra si legge, poco più avanti:

Voleva far comprendere come la vita religiosa è intessuta non di cose appariscenti e luminose, che potrebbero essere pascolo all’amor proprio od alla superbia, ma di piccoli fili d’erba, piccole gocce di sacrifici nascosti, briciole di atti virtuosi, granelli di atti d’amore che talvolta possono passare inosservati all’occhio umano ma non a quello Divino.

Ecco allora che lo sguardo di Dio si allarga a tutta la nostra vita, così come la relazione con Lui si nutre non solo nella preghiera, ma nei piccoli gesti di ogni giorno, nei piccoli passi possibili che compiamo per amor Suo e dei fratelli che accompagnano il nostro cammino.

Madre Chiara ci insegna la certezza che lo sguardo di Dio è lo sguardo di una presenza amorevole, viva e reale nella vita dei Suoi figli; uno sguardo che illumina ogni gesto, anche il più insignificante, di amore e lo trasforma con la luce della risurrezione.

Alba

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