MARIA CHIARA MANGIACAVALLO: UNA PRIVILEGIATA AGLI OCCHI DI DIO

Non avere paura di puntare più in alto, di lasciarti amare e liberare da Dio. Non avere paura di lasciarti guidare dallo Spirito Santo. La santità non ti rende meno umano, perché è l’incontro della tua debolezza con la forza della grazia. In fondo, come diceva León Bloy, nella vita «non c’è che una tristezza, […] quella di non essere santi».

(Papa Francesco, GE 34)

 
Maria Chiara Mangiacavallo nasce il 7 dicembre 1985 a Sciacca (AG).

Ultima di sette figli, cresce in una famiglia cattolica, vivendo un’infanzia spensierata.

Ragazza solare e amante della vita, si appassiona alla fotografia e ai viaggi. Partecipa assiduamente ai corsi organizzati dai frati di Assisi, dove incontra padre Vito, che diventa il suo padre spirituale.

Durante un viaggio in Terra Santa, nel 2008, il Signore si rivela a Maria Chiara chiedendole di “brillare”. Di fronte a una richiesta così grande, Maria Chiara si intimorisce e si tira indietro: per cinque anni Dio rimane, per lei, solo un lontano ricordo.

Nel 2010 Maria Chiara inizia ad accusare alcuni dolori al corpo. Dopo diversi controlli e consulti medici, seguiti da un esame istologico, si giunge alla causa del problema: un raro tumore all’utero che colpisce soprattutto donne anziane, che le provoca la perdita di utero e ovaie. Maria Chiara si ribella con il Signore e inizia a condurre una vita disordinata.

Nel 2013, tramite Facebook, Maria Chiara viene a conoscenza della storia di Chiara Corbella Petrillo. Solo allora si ricorda di quella richiesta che il Signore le aveva fatto e sente in lei il desiderio di “brillare” allo stesso modo di Chiara.

Intanto il tumore progredisce veloce e, prima di affrontare l’ennesimo intervento, Maria Chiara riallaccia i contatti con padre Vito e cambia radicalmente vita: “[…] Ho chiamato padre Vito, dopo anni che non ci sentivamo, e mi ha dato di meditare l’Annunciazione, il Vangelo di oggi. Quando l’ho letto non l’ho capito, ho pensato: “brava Maria, ha detto sì…” ma non riuscivo a vedere cosa il Signore volesse dire a me. […] Da lì a poco sarei stata operata di nuovo e ho capito cosa voleva dirmi con quel vangelo. “Tu vuoi che io dica il mio SI e poi fai tutto tu, no?”. Allora ho affidato la mia malattia a Lui che mi ha trasformato la vita e l’ha resa proprio bella. Quel Natale è stato il più bello della mia vita perché dovevano togliermi la vescica con quell’intervento. La grazia è stata che non me l’hanno tolta, ma la grazia più bella è stata quella di riconciliarmi con il Padre e vivere la malattia con Lui, mi sono sentita proprio accompagnata. Ho una malattia abbastanza particolare, quindi non c’è una cura specifica. […] Però la cosa bella è che il Signore mi ha fatto fare cose impossibili. Il tema di oggi è proprio il mio tema. Perché è stato un anno di cose impossibili. Ho fatto il cammino di provvidenza: per una settimana senza soldi, senza cibo, abbiamo camminato 130 km a piedi e il mio corpo ha retto a tutto questo. Abbiamo fatto un pellegrinaggio in Terra Santa, la marcia francescana come guastatrice… Tutte cose che per me e per una malata sono impossibili, Lui le ha rese possibili” (testimonianza di Maria Chiara, l’8 dicembre 2014 ad Assisi, in occasione di una giornata dedicata a Chiara Corbella Petrillo intitolata “Nulla è impossibile a Dio”).

La malattia avanza imperterrita, fino a rendere Maria Chiara una malata terminale, ma lei vede tutto ciò alla luce di Dio, tanto da ritenersi una privilegiata ai suoi occhi: accetta la sua malattia come il meglio per lei. Inizia, così, a portare la sua testimonianza in giro per l’Italia.

Maria Chiara vive gli ultimi due anni della sua vita preparandosi all’incontro con il suo Sposo.

Il 13 giugno 2014 Maria Chiara porta la sua testimonianza all’anniversario della nascita in cielo di Chiara Corbella, definendosi un “frutto di Chiara”. Esattamente nove mesi dopo, il 13 marzo 2015, proprio come un frutto dal grembo di Chiara, durante la celebrazione eucaristica, dopo aver ricevuto la Comunione e la benedizione da padre Vito, come lei stessa desiderava, Maria Chiara abbraccia per sempre il suo Sposo. Ha 29 anni.

Il funerale, celebrato il 16 marzo, è una festa: oltre alla gente del luogo, vi partecipano anche più di 70 giovani, provenienti da tutta Italia, che avevano conosciuto Maria Chiara nelle varie testimonianze.

(fonte: http://www.mariachiaramangiacavallo.it/)

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Testamento spirituale di Maria Chiara, scritto l’8 febbraio 2014.

Oggi scrivo il mio testamento, affinché possiate ricevere ciò che il Signore mi ha donato.

Il Signore mi disse: «ecco, ti metto le mie parole sulla bocca» GE 1,9-10

A tutti coloro che ho incontrato nel mio cammino sia pure per brevissimo tempo affido il mio amore, che è cosa poca, ma spero che possiate assaporare (attraverso di esso), l’Amore che il Signore ogni giorno della vostra vita vi dona.

Lascio a tutti coloro che leggeranno questo testamento la speranza.
La speranza di godere della vita eterna, sia qui sulla terra che in cielo.
Quella speranza che racchiude in se la gioia, la pace e l’amore!
Non abbattetevi mai nelle difficoltà, cercate sempre l’aiuto di Dio…non pensate mai che il Signore non è vicino a voi, perché è sempre lì presente, aspetta solo un vostro cenno o una vostra parola.
Le difficoltà non mancano e non mancheranno, ma vissute con Lui avranno un aspetto diverso, diventeranno leggere e profumate d’amore.
Non perdete tempo a pensare a cose superflue e senza senso…vivete ORA e ADESSO con Dio e solo così, capirete quanto è bello vivere l’ORA e l’ADESSO “PER” Lui, non potrete più fare a meno di unire con Dio la vostra vita perché solo così troverete un senso a tutto ciò che vi succederà in ogni momento.

Pregherò sempre per tutti voi, in qualsiasi parte dove Dio mi vorrà.

Maria Chiara

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Guarda l’estratto della testimonianza data da Maria Chiara l’8 Dicembre 2014.

Guarda la testimonianza di padre Vito, padre spirituale di Maria Chiara.

Guarda il riassunto del funerale di Maria Chiara, celebrato il 16 marzo 2015.

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