Dio sa quello che fa

Gennaio 2012. Arrivo ad Assisi per seguire il corso vocazionale tenuto dai frati del SOG. Ero alla ricerca di un’esperienza che mi permettesse di approfondire il mio rapporto con Dio in un periodo in cui erano pochi i momenti del mio quotidiano in cui riuscivo nutrire e approfondire la mia fede. Avevo sempre coltivato la mia relazione con Dio fin da quando ero piccola, prima in famiglia e poi negli scout, ma giunta all’università e lasciato il percorso nello scoutismo sentivo il bisogno di imparare a vivere la mia fede in un nuovo quotidiano.

L’esperienza del corso vocazionale fu per me un dono inaspettato. La modalità delle catechesi, così profondamente radicate nella Parola e al tempo stesso così attuali e concrete per la mia vita, mi affascinarono e toccarono il mio cuore. Il carisma di san Francesco acquisì ai miei occhi una luce nuova: se prima per me era il santo della povertà e dell’amore per la natura, ora cominciavo a comprendere gli aspetti meno conosciuti e più preziosi della sua esperienza di fede.

Fu così che decisi di tornare regolarmente ad Assisi per altri corsi e per alcuni colloqui con un frate francescano. Un’amica mi consigliò di farmi ospitare dalle suore Francescane Angeline e fu così che entrai per la prima volta, a marzo 2012, in casa Laudato Sii. L’accoglienza e la gentilezza delle suore mi colpirono e mi fecero sentire subito accolta. Ricordo con gioia i momenti di servizio dopo i pasti ad aiutare nel lavaggio e nell’asciugatura dei piatti: per me era davvero come sentirmi a casa.

Ad agosto 2012 ho l’occasione, grazie a un progetto dell’università, di passare un mese a Gerusalemme come volontaria presso la biblioteca della Custodia di Terra Santa. Ero già stata due volte in Terra Santa come pellegrina: quei luoghi mi erano talmente entrati nel cuore che mi ero ripromessa di tornarci alla prima occasione che mi si fosse presentata. Detto e fatto. Quelle 5 settimane passate a Gerusalemme furono per me un dono: conobbi lì altri ragazzi italiani che svolgevano servizio civile o lavoravano per i frati francescani. Insieme a loro visitammo tutto Israele (da nord a sud) e creammo un bellissimo gruppo. Tra di loro c’era anche Alessandro, un ragazzo che aveva frequentato con me la laurea magistrale e che stava svolgendo a Gerusalemme un anno di servizio civile legato allo stesso progetto per cui mi trovavo anche io lì. Lavorare e vivere insieme ci permise di conoscerci meglio e, una settimana prima che io partissi, decidemmo di metterci insieme.

Portare avanti una relazione a distanza, soprattutto se si è all’inizio, può non essere semplice. Oggi, guardando indietro a quel periodo, penso che Dio abbia guidato i desideri del nostro cuore, aiutandoci a compiere delle scelte che ci hanno permesso di continuare a camminare insieme come coppia. Innanzitutto, il mio desiderio di tornare a Gerusalemme per un periodo più lungo, affascinata dal progetto legato alla biblioteca, ci permise di vivere un altro periodo vicini prima della fine del servizio civile di Alessandro. Ci siamo poi sempre impegnati a non far passare troppo tempo senza vederci dal vivo e, una volta finito anche il mio periodo a Gerusalemme, decisi di candidarmi per un progetto di servizio civile a Milano, dove Alessandro viveva.

La mia storia con Dio era molto diversa da quella di Alessandro. Ma questa differenza per noi è sempre stata una ricchezza. Lo sguardo di Alessandro su Dio e sulla relazione con Lui è stato per me occasione di crescita e ha reso la mia fede più vera e meno ideologica. Insieme siamo stati ad Assisi e abbiamo frequentato varie esperienze con le suore Francescane Angeline. Per me era un modo di coltivare la mia relazione con Dio: mi piace il loro modo di fare catechesi, sempre radicato nella Parola o nell’insegnamento della Chiesa, la loro gioiosa accoglienza, il loro farsi sorelle e condividere le gioie e le difficoltà come compagne di cammino, la loro capacità di ascolto, senza giudizio.

Nell’estate del 2016 viene chiesto a me e ad Alessandro di diventare referenti per i Giovani Amici di Madre Chiara. Riflettendo sulla modalità migliore per tenere uniti tanti giovani provenienti da ogni parte di Italia, nasce l’idea di creare questo blog, un luogo in cui conoscere e approfondire il carisma angelino e condividere il proprio cammino di fede.

Nel frattempo, il cammino di coppia mio e di Alessandro continua e nel 2017 decidiamo di sposarci! Riflettendo sul luogo in cui dirci reciprocamente il nostro sì davanti a Dio, la decisione sorge spontanea e così, il 14 aprile 2018, ci sposiamo nella cappella della casa Laudato Sii delle suore Francescane Angeline a Santa Maria degli Angeli. Di quel giorno conservo il ricordo di una gioia immensa accompagnata da un gran senso di serenità: è questa la mia vocazione.

Anche dopo esserci sposati, il nostro cammino con le suore Francescane Angeline non si è interrotto, anzi si è fatto più solido e non ci siamo mai tirati indietro di fronte alle proposte che ci sono state fatte. Per me questo significa principalmente curare la rubrica dedicata alla Spiritualità di Madre Chiara. Questo servizio mi ha permesso di approfondire la sua conoscenza: un altro dono. Leggendo i suoi scritti e le testimonianze che si hanno di lei, sono rimasta affascinata dalla figura di una donna capace di un abbandono fiducioso alla volontà di Dio e al tempo stesso attenta alle necessità delle sue figlie e delle persone a lei affidate, profondamente concreta nelle sue scelte, umile e gioiosa.

Forse il cammino non è stato chiaro fin dall’inizio, ma sono convinta che Dio mi ha sempre condotta su questa strada, facendomi il dono di conoscere e sentire anche un po’ mio il carisma di Madre Chiara Ricci.

Emilia

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