Abramo #9

AbramoContinuiamo a riflettere sulla figura di Abramo per vedere come la sua storia può parlare al nostro quotidiano…

 

Le riflessioni sono tratte da: P. Curtaz, Il cercatore, lo scampato, l’astuto, il sognatore, San Paolo, 2016.

 
 
Leggi il testo della Genesi (trovi il brano in fondo alla pagina)

Il servo allora le corse incontro e disse: «Fammi bere un po’ d’acqua dalla tua anfora». Rispose: «Bevi, mio signore». In fretta calò l’anfora sul braccio e lo fece bere. Come ebbe finito di dargli da bere, disse: «Anche per i tuoi cammelli ne attingerò, finché finiranno di bere».

 

La storia di Abramo continua… Lo troviamo vedovo, Sara è morta, uccisa, secondo alcuni rabbini, dalla paura che Isacco potesse morire.  E per darle degna sepoltura Abramo compra un pezzo di terra, non aspetta che Dio gliela doni. La richiesta di avere una tomba fatta ai Cananei è accompagnata da diverse prostrazioni… Individua una grotta a Macpela, è la sua! Una richiesta molto umana per vegliare la sua amata, un posto suo, per sempre. Efron acconsente alla richiesta per 400 sicli d’argento. Il patriarca paga quel prezzo spropositato per amore.  Sara è sepolta…

Rebecca e EliezerOra resta da sistemare Isacco, trovargli una moglie.  Abramo ormai è anziano e chiede aiuto a un servo, Eliezer di Damasco. Per discernere la moglie di Isacco il servo mette in atto una strategia: da forestiero chiederà acqua a una bella ragazza e vedrà la reazione. Se quella ragazza, generosamente, lo accontenterà e si accorgerà che anche i cammelli sono assetati e si proporrà di provvedere, avrà superato la prima prova! Ed ecco Rebecca, carina, venuta al pozzo che offre acqua e si accorge dei cammelli.  Spesso anche noi nella vita affettiva poniamo delle condizioni… Nel caso di Rebecca, Eliezer cerca una persona sensibile e generosa e la trova. Gli serve vedere se è una ragazza attenta alle esigenze altrui! Potrebbe essere un insegnamento per le nostre relazioni: spesso non siamo capaci di vedere ciò che è davvero importante nelle persone, quello che è dentro, che fa fiorire l’amore!

Eliezer ha trovato una moglie per Isacco! E si dirige a casa di Labano dove racconta tutto e rilegge gli eventi alla luce di una promessa e di un intervento divino. È bello guardare alla nostra vita in una logica di fede, rileggerla non solo in prospettiva umana ma in quella dello Spirito che conduce chi si affida  lui, attraverso sentieri che non ci aspettiamo, percorrendo strade inattese… E allora non resta che accogliere la grazia di Dio che bussa alla nostra vita! Labano e Betuel, padre di Rebecca restano a bocca aperta e chiamano Rebecca che con cuore risoluto decide: “Partirò!”. Isacco non sa nulla di questo. Il racconto del loro incontro strappa un sorriso… Il loro incontro è un incrocio di guardi. Rebecca lo vede. Isacco la vede. Rebecca cade dal cammello. Isacco la porta nella sua tenda. I due si amano.

Abramo è giunto al compimento della vita e muore sazio dei suoi giorni.  Felicità e sazietà sono l’obiettivo di ogni percorso di vita. Questo è ciò che accade a chi segue l’appello di Dio e va a se stesso, alla parte più autentica.
 
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Ecco il brano della Genesi (Genesi 23,1-25,11): 

23 1 Gli anni della vita di Sara furono centoventisette: questi furono gli anni della vita di Sara. 2 Sara morì a Kiriat-Arba, cioè Ebron, nel paese di Canaan, e Abramo venne a fare il lamento per Sara e a piangerla. 3 Poi Abramo si staccò dal cadavere di lei e parlò agli Hittiti: 4 «Io sono forestiero e di passaggio in mezzo a voi. Datemi la proprietà di un sepolcro in mezzo a voi, perché io possa portar via la salma e seppellirla». 5 Allora gli Hittiti risposero: 6 «Ascolta noi, piuttosto, signore: tu sei un principe di Dio in mezzo a noi: seppellisci il tuo morto nel migliore dei nostri sepolcri. Nessuno di noi ti proibirà di seppellire la tua defunta nel suo sepolcro». 7 Abramo si alzò, si prostrò davanti alla gente del paese, davanti agli Hittiti e parlò loro: 8 «Se è secondo il vostro desiderio che io porti via il mio morto e lo seppellisca, ascoltatemi e insistete per me presso Efron, figlio di Zocar, 9 perché mi dia la sua caverna di Macpela, che è all’estremità del suo campo. Me la ceda per il suo prezzo intero come proprietà sepolcrale in mezzo a voi». 10 Ora Efron stava seduto in mezzo agli Hittiti. Efron l’Hittita rispose ad Abramo, mentre lo ascoltavano gli Hittiti, quanti entravano per la porta della sua città, e disse: 11 «Ascolta me, piuttosto, mio signore: ti cedo il campo con la caverna che vi si trova, in presenza dei figli del mio popolo te la cedo: seppellisci il tuo morto». 12 Allora Abramo si prostrò a lui alla presenza della gente del paese. 13 Parlò ad Efron, mentre lo ascoltava la gente del paese, e disse: «Se solo mi volessi ascoltare: io ti do il prezzo del campo. Accettalo da me, così io seppellirò là il mio morto». 14 Efron rispose ad Abramo: 15 «Ascolta me piuttosto, mio signore: un terreno del valore di quattrocento sicli d’argento che cosa è mai tra me e te? Seppellisci dunque il tuo morto». 16 Abramo accettò le richieste di Efron e Abramo pesò ad Efron il prezzo che questi aveva detto, mentre lo ascoltavano gli Hittiti, cioè quattrocento sicli d’argento, nella moneta corrente sul mercato. 17 Così il campo di Efron che si trovava in Macpela, di fronte a Mamre, il campo e la caverna che vi si trovava e tutti gli alberi che erano dentro il campo e intorno al suo limite, 18 passarono in proprietà ad Abramo, alla presenza degli Hittiti, di quanti entravano nella porta della città. 19 Dopo, Abramo seppellì Sara, sua moglie, nella caverna del campo di Macpela di fronte a Mamre, cioè Ebron, nel paese di Canaan. 20 Il campo e la caverna che vi si trovava passarono dagli Hittiti ad Abramo in proprietà sepolcrale.

24 1 Abramo era ormai vecchio, avanti negli anni, e il Signore lo aveva benedetto in ogni cosa. 2 Allora Abramo disse al suo servo, il più anziano della sua casa, che aveva potere su tutti i suoi beni: «Metti la mano sotto la mia coscia 3 e ti farò giurare per il Signore, Dio del cielo e Dio della terra, che non prenderai per mio figlio una moglie tra le figlie dei Cananei, in mezzo ai quali abito, 4 ma che andrai al mio paese, nella mia patria, a scegliere una moglie per mio figlio Isacco». 5 Gli disse il servo: «Se la donna non mi vuol seguire in questo paese, dovrò forse ricondurre tuo figlio al paese da cui tu sei uscito?». 6 Gli rispose Abramo: «Guardati dal ricondurre là mio figlio! 7 Il Signore, Dio del cielo e Dio della terra, che mi ha tolto dalla casa di mio padre e dal mio paese natio, che mi ha parlato e mi ha giurato: Alla tua discendenza darò questo paese, egli stesso manderà il suo angelo davanti a te, perché tu possa prendere di là una moglie per il mio figlio. 8 Se la donna non vorrà seguirti, allora sarai libero dal giuramento a me fatto; ma non devi ricondurre là il mio figlio».
9 Allora il servo mise la mano sotto la coscia di Abramo, suo padrone, e gli prestò giuramento riguardo a questa cosa. 10 Il servo prese dieci cammelli del suo padrone e, portando ogni sorta di cose preziose del suo padrone, si mise in viaggio e andò nel Paese dei due fiumi, alla città di Nacor. 11 Fece inginocchiare i cammelli fuori della città, presso il pozzo d’acqua, nell’ora della sera, quando le donne escono ad attingere. 12 E disse: «Signore, Dio del mio padrone Abramo, concedimi un felice incontro quest’oggi e usa benevolenza verso il mio padrone Abramo! 13 Ecco, io sto presso la fonte dell’acqua, mentre le fanciulle della città escono per attingere acqua. 14 Ebbene, la ragazza alla quale dirò: Abbassa l’anfora e lasciami bere, e che risponderà: Bevi, anche ai tuoi cammelli darò da bere, sia quella che tu hai destinata al tuo servo Isacco; da questo riconoscerò che tu hai usato benevolenza al mio padrone». 15 Non aveva ancora finito di parlare, quand’ecco Rebecca, che era nata a Betuèl figlio di Milca, moglie di Nacor, fratello di Abramo, usciva con l’anfora sulla spalla. 16 La giovinetta era molto bella d’aspetto, era vergine, nessun uomo le si era unito. Essa scese alla sorgente, riempì l’anfora e risalì. 17 Il servo allora le corse incontro e disse: «Fammi bere un po’ d’acqua dalla tua anfora». 18 Rispose: «Bevi, mio signore». In fretta calò l’anfora sul braccio e lo fece bere. 19 Come ebbe finito di dargli da bere, disse: «Anche per i tuoi cammelli ne attingerò, finché finiranno di bere». 20 In fretta vuotò l’anfora nell’abbeveratoio, corse di nuovo ad attingere al pozzo e attinse per tutti i cammelli di lui. 21 Intanto quell’uomo la contemplava in silenzio, in attesa di sapere se il Signore avesse o no concesso buon esito al suo viaggio. 22 Quando i cammelli ebbero finito di bere, quell’uomo prese un pendente d’oro del peso di mezzo siclo e glielo pose alle narici e le pose sulle braccia due braccialetti del peso di dieci sicli d’oro. 23 E disse: «Di chi sei figlia? Dimmelo. C’è posto per noi in casa di tuo padre, per passarvi la notte?». 24 Gli rispose: «Io sono figlia di Betuèl, il figlio che Milca partorì a Nacor». 25 E soggiunse: «C’è paglia e foraggio in quantità da noi e anche posto per passare la notte».
26 Quell’uomo si inginocchiò e si prostrò al Signore 27 e disse: «Sia benedetto il Signore, Dio del mio padrone Abramo, che non ha cessato di usare benevolenza e fedeltà verso il mio padrone. Quanto a me, il Signore mi ha guidato sulla via fino alla casa dei fratelli del mio padrone». 28 La giovinetta corse ad annunziare alla casa di sua madre tutte queste cose. 29 Ora Rebecca aveva un fratello chiamato Làbano e Làbano corse fuori da quell’uomo al pozzo. 30 Egli infatti, visti il pendente e i braccialetti alle braccia della sorella e udite queste parole di Rebecca, sua sorella: «Così mi ha parlato quell’uomo», venne da costui che ancora stava presso i cammelli vicino al pozzo. 31 Gli disse: «Vieni, benedetto dal Signore! Perché te ne stai fuori, mentre io ho preparato la casa e un posto per i cammelli?». 32 Allora l’uomo entrò in casa e quegli tolse il basto ai cammelli, fornì paglia e foraggio ai cammelli e acqua per lavare i piedi a lui e ai suoi uomini. 33 Quindi gli fu posto davanti da mangiare, ma egli disse; «Non mangerò, finché non avrò detto quello che devo dire». Gli risposero: «Di’ pure». 34 E disse: «Io sono un servo di Abramo. 35 Il Signore ha benedetto molto il mio padrone, che è diventato potente: gli ha concesso greggi e armenti, argento e oro, schiavi e schiave, cammelli e asini. 36 Sara, la moglie del mio padrone, gli ha partorito un figlio, quando ormai era vecchio, al quale egli ha dato tutti i suoi beni. 37 E il mio padrone mi ha fatto giurare: Non devi prendere per mio figlio una moglie tra le figlie dei Cananei, in mezzo ai quali abito, 38 ma andrai alla casa di mio padre, alla mia famiglia, a prendere una moglie per mio figlio. 39 Io dissi al mio padrone: Forse la donna non mi seguirà. 40 Mi rispose: Il Signore, alla cui presenza io cammino, manderà con te il suo angelo e darà felice esito al tuo viaggio, così che tu possa prendere una moglie per il mio figlio dalla mia famiglia e dalla casa di mio padre. 41 Solo quando sarai andato alla mia famiglia, sarai esente dalla mia maledizione; se non volessero cedertela, sarai esente dalla mia maledizione. 42 Così oggi sono arrivato alla fonte e ho detto: Signore, Dio del mio padrone Abramo, se stai per dar buon esito al viaggio che sto compiendo, 43 ecco, io sto presso la fonte d’acqua; ebbene, la giovane che uscirà ad attingere, alla quale io dirò: Fammi bere un po’ d’acqua dalla tua anfora, 44 e mi risponderà: Bevi tu; anche per i tuoi cammelli attingerò, quella sarà la moglie che il Signore ha destinata al figlio del mio padrone. 45 Io non avevo ancora finito di pensare, quand’ecco Rebecca uscire con l’anfora sulla spalla; scese alla fonte, attinse; io allora le dissi: Fammi bere. 46v Subito essa calò l’anfora e disse: Bevi; anche ai tuoi cammelli darò da bere. Così io bevvi ed essa diede da bere anche ai cammelli. 47 E io la interrogai: Di chi sei figlia? Rispose: Sono figlia di Betuèl, il figlio che Milca ha partorito a Nacor. Allora le posi il pendente alle narici e i braccialetti alle braccia. 48 Poi mi inginocchiai e mi prostrai al Signore e benedissi il Signore, Dio del mio padrone Abramo, il quale mi aveva guidato per la via giusta a prendere per suo figlio la figlia del fratello del mio padrone. 49 Ora, se intendete usare benevolenza e lealtà verso il mio padrone, fatemelo sapere; se no, fatemelo sapere ugualmente, perché io mi rivolga altrove».
50 Allora Làbano e Betuèl risposero: «Dal Signore la cosa procede, non possiamo dirti nulla. 51 Ecco Rebecca davanti a te: prendila e va’ e sia la moglie del figlio del tuo padrone, come ha parlato il Signore».
52 Quando il servo di Abramo udì le loro parole, si prostrò a terra davanti al Signore. 53 Poi il servo tirò fuori oggetti d’argento e oggetti d’oro e vesti e li diede a Rebecca; doni preziosi diede anche al fratello e alla madre di lei. 54 Poi mangiarono e bevvero lui e i suoi uomini e passarono la notte. Quando si alzarono alla mattina, egli disse: «Lasciatemi andare dal mio padrone». 55 Ma il fratello e la madre di lei dissero: «Rimanga la giovinetta con noi qualche tempo, una decina di giorni; dopo, te ne andrai». 56 Rispose loro: «Non trattenetemi, mentre il Signore ha concesso buon esito al mio viaggio. Lasciatemi partire per andare dal mio padrone!». 57 Dissero allora: «Chiamiamo la giovinetta e domandiamo a lei stessa». 58 Chiamarono dunque Rebecca e le dissero: «Vuoi partire con quest’uomo?». Essa rispose: «Andrò». 59 Allora essi lasciarono partire Rebecca con la nutrice, insieme con il servo di Abramo e i suoi uomini. 60 Benedissero Rebecca e le dissero:
«Tu, sorella nostra,
diventa migliaia di miriadi
e la tua stirpe conquisti
la porta dei suoi nemici!».
61 Così Rebecca e le sue ancelle si alzarono, montarono sui cammelli e seguirono quell’uomo. Il servo prese con sé Rebecca e partì. 62 Intanto Isacco rientrava dal pozzo di Lacai-Roi; abitava infatti nel territorio del Negheb. 63 Isacco uscì sul fare della sera per svagarsi in campagna e, alzando gli occhi, vide venire i cammelli. 64 Alzò gli occhi anche Rebecca, vide Isacco e scese subito dal cammello. 65 E disse al servo: «Chi è quell’uomo che viene attraverso la campagna incontro a noi?». Il servo rispose: «È il mio padrone». Allora essa prese il velo e si coprì. 66 Il servo raccontò ad Isacco tutte le cose che aveva fatte. 67 Isacco introdusse Rebecca nella tenda che era stata di sua madre Sara; si prese in moglie Rebecca e l’amò. Isacco trovò conforto dopo la morte della madre.

25 1 Abramo prese un’altra moglie: essa aveva nome Chetura. 2 Essa gli partorì Zimran, Ioksan, Medan, Madian, Isbak e Suach. 3 Ioksan generò Saba e Dedan e i figli di Dedan furono gli Asurim, i Letusim e i Leummim. 4 I figli di Madian furono Efa, Efer, Enoch, Abida ed Eldaa. Tutti questi sono i figli di Chetura.
5 Abramo diede tutti i suoi beni a Isacco. 6 Quanto invece ai figli delle concubine, che Abramo aveva avute, diede loro doni e, mentre era ancora in vita, li licenziò, mandandoli lontano da Isacco suo figlio, verso il levante, nella regione orientale.
7 La durata della vita di Abramo fu di centosettantacinque anni. 8 Poi Abramo spirò e morì in felice canizie, vecchio e sazio di giorni, e si riunì ai suoi antenati. 9 Lo seppellirono i suoi figli, Isacco e Ismaele, nella caverna di Macpela, nel campo di Efron, figlio di Zocar, l’Hittita, di fronte a Mamre. 10 È appunto il campo che Abramo aveva comperato dagli Hittiti: ivi furono sepolti Abramo e sua moglie Sara. 11 Dopo la morte di Abramo, Dio benedisse il figlio di lui Isacco e Isacco abitò presso il pozzo di Lacai-Roi.

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