I santi “ordinari”, spesso sconosciuti e ignorati, sono la quasi totalità dei cristiani. Sono coloro che, nella vita di tutti i giorni, diventano testimoni visibili del mondo invisibile con la fedeltà al Vangelo. Essi non si separano dal mondo, ma vi si immergono allo scopo di santificarlo, di trasfigurarlo, di elevarlo e di ricondurlo al Padre.
La santità – Le cose ordinarie in modo straordinario
Ninni di Leo nasce a Palermo il 4 aprile 1957. Fratello maggiore di Sergio e Valeria già dalla tenera età si trova ad aiutare la mamma ad educarli e standole accanto visto che il padre li lascia.
Trascorsa l’infanzia, a dodici anni inizia a frequentare un oratorio salesiano dove si forma con il loro carisma. Ama pregare in compagnia e lo spiega sempre con una frase del Vangelo di Matteo “dove due o più persone sono unite nel mio nome, io sono sempre presente in mezzo a loro”
Tutte le domeniche è puntuale a Messa, dove coglie la bellezza della comunione frequente ma non giornaliera per non farla diventare un’abitudine con il rischio di perderne la bellezza dell’incontro unico con Gesù. I pomeriggi invece si dedica all’ascolto delle radiocronache del campionato di calcio, il suo tifo è per l’Inter.
Adora ascoltare la musica e ballare i successi di quei giorni, tanto che con i suoi risparmi compra uno stereo. Tra queste sue passioni ci sono il calcio, la pallacanestro, la lettura e la geografia. Dedica il suo tempo anche alla lettura delle vite di San Giovanni Bosco e San Domenico Savio, è molto attratto dalle storie delle loro vite.
Sin da giovane mostra il suo spirito altruista, il suo sguardo è rivolto sempre all’altro. Un esempio è la giornata di quiz di cultura generale: alla classifica finale arriva secondo, il primo infatti è un suo compagno di classe. Ninni è davvero contento perché l’amico oltre a studiare lavora con il padre nel panificio, quindi, ha meno tempo per studiare e Ninni lo fa notare a tutti per esaltarne il successo.
Nell’estate del 1973, a sedici anni viene rimandato in una materia a scuola, deve recuperarla a settembre. A luglio però subisce una improvvisa crisi di mal di testa con vomito e viso bluastro. Si reca subito in pronto soccorso dove gli viene diagnosticata la leucemia.
Da un giorno all’altro la vita di Ninni viene stravolta, dove però non si fa abbattere dalla sofferenza, ha sempre per tutti, malati e sanitari, un sorriso e una parola di conforto.
Dopo poco si trasferisce con la mamma a Parigi in un centro specializzato per la cura della leucemia. Incontra tanti ragazzi e giovani affetti dalla stessa malattia, dove, con un po’ di fatica con la lingua, riesce a creare forti legami con loro. Grazie a questi ragazzi trova conforto e svago, ricambiando sempre con il suo splendido sorriso.
La preghiera rimane il suo porto fisso assieme alla madre. Trova rifugio in un ambiente dove molti sono atei.
Dopo le cure farmacologiche la sua terapia viene cambiata, deve ciclicamente recarsi in una camera sterile e starci per giorni isolato. Quella terapia è estremamente destabilizzante.
Quei giorni sono davvero faticosi per Ninni. La sofferenza è tanta. Un giorno il primario vedendolo soffrire gli dice:
Sfogati, dì le parolacce! Possibile che non ti ribelli mai? Che cosa hai fatto tu a Dio?
E Ninni senza esitare risponde:
Ma cosa c’entra Dio? Il Signore non ha forse sofferto tanto per noi? E poi a dire le parolacce non c’è alcun piacere, uscirebbero sterilizzate dalla camera sterile.
Durante la degenza in ospedale legge anche agli altri ragazzi la vita di San Domenico Savio.
Dopo le sofferenze per le cure inutili madre e figlio decidono di tornare a casa. Ninni riprende così un po’ di quotidianità. Viene anche organizzata una festa in suo onore dove balla con tanta energia.
Il 23 gennaio nasce al cielo, trova sollievo a tutte le sofferenze provate sulla terra.